È sempre più ampia l’offerta per imparare le lingue online: si va dalle scuole di inglese digitali alle app che propongono brevi lezioni per apprendere diversi idiomi anche quando ci si sposta sui mezzi o mentre si è in coda alle piattaforme dove è possibile fare lezioni in videochiamata o dove si può praticare la conversazione con persone madrelingua. I vantaggi sono i costi più contenuti, la possibilità di gestire le sessioni quando si ha tempo e senza doversi recare fisicamente in classe.
Le scuole di inglese digitali. Una delle nuove proposte è English Digital Academy, nata da un’idea di Kerin Goodall, insegnante madrelingua inglese. Il corso, che si avvale di podcast, audio, video e forum di discussione, si rivolge a un pubblico che possiede un livello di partenza già buono e che desidera innalzarlo ulteriormente, affrontando temi di attualità e di interesse comune, come il cinema, le serie tv o l’arte, per arricchire il proprio vocabolario e perfezionare il livello di espressione orale e scritta. Il percorso didattico è suddiviso in 12 moduli e ha la durata indicativa di un anno. È possibile sottoscrivere un abbonamento mensile che dà diritto a frequentare un corso al mese oppure acquistare l’intero corso in un’unica soluzione con la possibilità di velocizzare l’apprendimento. Ogni modulo è dedicato a un tema ed è strutturato in un numero variabile di lezioni e di obiettivi da raggiungere, con un quiz finale e l’evidenza delle competenze che mira a sviluppare.
Per iscriversi si accede al sito e si sceglie un piano, si crea un account personale e si completa l’acquisto: il layout del profilo personale è molto simile a quello di un social network, con foto profilo e di copertina, una timeline, e si ha la possibilità di interagire con gli altri utenti e con Kerin Goodall via chat o messaggio, entrando a far parte di una community. Al momento è attiva una promozione di lancio per cui un singolo modulo è disponibile al prezzo scontato di 19,99 euro al mese, mentre il corso intero annuale costa 199 euro.
Un’altra scuola di inglese è per esempio Aba English: sono disponibili 144 unità suddivise in 6 livelli, effettuabili tramite diversi dispositivi, ovvero computer, smartphone o tablet. Ogni unità inizia con un cortometraggio con attori madrelingua come protagonisti che rappresentano situazioni quotidiane. Dopo aver visto il film vengono proposti esercizi, con la possibilità di studiare la grammatica con le video lezioni che i professori di Aba English hanno preparato; inoltre, agli studenti viene assegnato un docente online, che si può interpellare scrivendo dei messaggi e c’è la possibilità di prenotare lezioni private di conversazione. C’è un’opzione gratis con contenuti limitati e una a pagamento.
Le app per imparare le lingue. Sono diverse le app che consentono di imparare varie lingue. Tra le più diffuse c’è certamente Duolingo, che propone lezioni che si concentrano sull’utilizzo della lingua in situazioni di vita quotidiana, come per esempio ordinare al ristorante. Gli studenti sviluppano un vocabolario e le conoscenze grammaticali utili al raggiungimento di questi obiettivi attraverso la lettura, la scrittura, ascolto e l’uso orale. In tutto ciò a ogni risposta corretta si guadagnano punti e c’è un sistema di livelli che si sbloccano mano a mano che si apprendono nuove parole e frasi. L’app è gratuita ma c’è anche l’opzione Plus, che dà accesso completo alle lezioni, senza annunci con la possibilità di studiare offline e di tenere traccia dei progressi. Per chi parla italiano sono disponibili i corsi di inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Anche Babbel è molto diffusa: la piattaforma è accessibile sul web tramite computer o via app e consente di imparare 14 lingue a partire da 8 diverse lingue di visualizzazione. Le lezioni sono integrabili nella vita quotidiana, grazie alla loro lunghezza e alla suddivisione in temi utili, come per esempio il presentarsi, ordinare al ristorante o preparare un viaggio.
La piattaforma di recente ha integrato nell’app i suoi podcast per l’apprendimento delle lingue, che spaziano dalla cultura a storie specifiche per ogni paese e comprendono dieci serie in vari formati, personalizzati in base alla lingua madre dell’utente, per un totale di 70 episodi per oltre 50 ore di contenuti adatti a diversi livelli, da quello principiante all’intermedio-avanzato. I prezzi partono da 6,65 al mese con la possibilità di risparmiare se ci si abbona per un anno al costo di 59,40 euro.
I siti per conversare. Un’altra opportunità che il mondo digitale offre è rappresentata dai siti dedicati allo scambio linguistico, che mettono in contatto persone di diversa madrelingua per fare pratica conversando (per esempio un italiano che vuole parlare inglese e un inglese che vuole parlare italiano) via chat, via Skype o con altri servizi di video chiamata o organizzando incontri.
Tra le piattaforme di questo tipo c’è Conversation Exchange: occorre registrarsi, cercare un profilo personale con cui iniziare uno scambio e mandare un messaggio all’utente con cui si è interessati a conversare.
Un altro sito è Speaky, una comunità globale per l’apprendimento linguistico, dove è possibile contattare persone da più di 180 paesi, che parlano più di 110 idiomi, con cui si può conversare via chat o con una videochiamata.
Oppure c’è HelloTalk, app che connette con nativi di altre lingue (inglese, giapponese, coreano, spagnolo, francese, cinese mandarino, cantonese, portoghese, tedesco, italiano, russo, arabo, turco, hindi, indonesiano, tailandese, vietnamita e molte altre). La piattaforma dà la possibilità di cercare un partner linguistico le cui esigenze di apprendimento corrispondono alle proprie, di praticare tramite messaggi di testo e vocali e con chiamate audio e video, e di imparare la grammatica attraverso la traduzione, la traslitterazione, la correzione grammaticale supportata dalla tecnologia AI, offrendo anche podcast in lingue straniere e sessioni individuali con insegnanti.
Un’altra opzione è Italki, sito che permette di scegliere tra oltre 10 mila insegnanti per lezioni individuali in base ai propri obiettivi, interessi e budget.
Irene Greguoli Venini, ItaliaOggi Sette