Riguardo alle ipotesi allo studio per la Riforma dell’Irpef, le due proposte sul tavolo sono entrambe orientate alla progressività dell’imposizione fiscale in base ai livelli di reddito
Fare entrare a regime riforme che possano aiutare a finanziarie una riduzione maggiore del carico fiscale con aliquote Irpef più basse per la maggioranza dei cittadini. Questo – come spiegato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri l’obiettivo del governo in vista della Riforma del fisco. Per sostenere la Riforma, Gualtieri punta sulla totale digitalizzazione della pubblica amministrazione e del sistema di pagamenti al fine di creare
un meccanismo che “strutturalmente ridurrà l’evasione fiscale” consentendo “un graduale aumento del gettito”. L’annunciata riduzione del carico fiscale verrà, in sostanza, finanziata sia con la lotta all’evasione che con la “de-bonusizzazione”. No alla flat tax ma un piano che preveda “tasse progressive” perché – spiega Gualtieri – “con la progressività possiamo avere riduzione carico fiscale sul lavoro e sui redditi medio-bassi per un fisco più semplice meno astruso”.
Nel dettaglio messi nero su bianco nelle linee essenziali per il “Piano nazionale Ripresa e resilienza per l’uso delle risorse del Recovery Fund” gli obiettivi del governo prevedono: una riduzione strutturale del cuneo fiscale sul lavoro tramite una riforma Irpef in chiave progressiva; il sostegno alle famiglie e alla genitorialità in raccordo con il Family Act; la revisione dei sussidi, con particolare attenzione a quelli dannosi per l’ambiente. E ancora: il pieno utilizzo e interoperabilità delle banche dati nel rispetto della privacy; il contrasto all’evasione fiscale, promuovendo l’uso dei pagamenti digitali e migliorando le risorse delle agenzie fiscali e delle autorità di controllo; e la semplificazione degli adempimenti per i contribuenti e le imprese.
Le finalità – si legge nel documento – sono: il miglioramento dell’equità, efficienza e trasparenza del sistema tributario; l’aumento dell’offerta di lavoro e gli investimenti materiali e in R&S delle imprese; e il contributo al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale. Per quanto riguarda la tempistica la presentazione della Legge Delega è prevista entro fine 2020 mentre l’emissione dei decreti entro fine 2021.
LA RIFORMA DELL’IRPEF – Riguardo alle ipotesi allo studio per la Riforma dell’Irpef, sebbene le due proposte sul tavolo siano entrambe orientate alla progressività dell’imposizione fiscale in base ai livelli di reddito, è attualmente in corso un acceso confronto tra il Partito democratico e il Movimento cinque stelle. La prima ipotesi, caldeggiata dal Pd, prevede una No Tax Area fino a 8mila euro e, a seguire, tre scaglioni Irpef: aliquota al 27,5% per redditi fino a 15mila euro; aliquota al 31,5% per redditi fino a 28mila euro; aliquota al 42/43% per redditi oltre i 28mila euro. La riforma Irpef sostenuta dal M5s punta, invece, ad alzare la No Tax Area fino a 10mila euro di reddito, preservando dall’altro lato maggiormente i redditi superiori a 100mila euro così come segue: aliquota Irpef al 23% per i redditi tra 10mila e 28mila euro; aliquota Irpef al 37% per i redditi tra 28mila e 100mila euro; aliquota Irpef al 42% per i redditi superiori a 100mila euro.
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