La sanità, l’emergenza coronavirus, ma anche la scuola e il Recovery fund occupano il dibattito politico delle elezioni regionali. E mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, fa sapere che l’obiettivo “7-0” non è impresa impossibile e che “risultati sorprendenti” arriveranno dalla Campania, anche la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, chiama a raccolta i suoi candidati all’ombra del Vesuvio e chiarisce che l’obiettivo è portare Fratelli d’Italia a essere il primo partito in Campania. E’ cominciata dunque la sfida alla ‘corazzata’ messa in piedi dal presidente uscente, Vincenzo De Luca, il quale, forte di 15 liste a sostegno e sondaggi favorevoli, pare giocare la sua battaglia da solo contro tutti, senza lesinare critiche anche al Governo. A cominciare dal piano per la ripresa delle scuole.
Sul fronte della pandemia, il governatore ne ha per Roma, imputando ai mancati o scarsi controlli sui rientri dalle vacanze la nuova ondata del virus in Campania. Sul numero eccessivo di liste a sostegno di De Luca si scaglia il vicepresidente uscente del consiglio regionale Ermanno Russo, che a Napoli guida la lista di Forza Italia. Riprende un giudizio di Paolo Cirino Pomicino che parla di “caos liste” per De Luca che non gioverebbe al centrosinistra. Russo definisce “lacrime di coccodrillo” l’uscita del vecchio leader democristiano “che ha deciso di partecipare attivamente al caravanserraglio del centrosinistra”. Nella polemica politica c’è spazio anche per la questione rifiuti e il candidato del centrodestra Stefano Caldoro rimette sul tavolo la questione ecoballe. Rispetto la rimozione totale promessa da Matteo Renzi e De Luca nel 2016, “la sinistra ha fallito. Mandiamoli a casa”, sottolinea il candidato del centrodestra. Da un tour nel Sannio, Caldoro definisce meglio quel plurale e restringe il campo “al clan dei salernitani”.