E’ una tecnologia tutta aretina quella che ha permesso ad un colosso come Ducati di mantenere l’operatività del proprio business anche nel corso dell’emergenza e dopo. Grazie ad Aruba, infatti, società toscana fondata nel 1994, prima in Italia per i servizi IT di data center, web hosting, e-mail, pec e registrazione domini, Ducati ha potuto rinnovare completamente l’approccio tecnologico al cloud e dare il via ad una nuova concezione di data center, caratterizzata dalla massima personalizzazione. In campo, anche un altro attore di primo piano nel settore, Lenovo, che ha lavorato fianco a fianco nell’implementazione di questa infrastruttura ultra moderna.La scelta si è rivelata vincente soprattutto in un periodo di incertezza quale quello appena vissuto, in cui anche la quotidianità di un’azienda come Ducati Motor Holding è stata completamente stravolta. Basti pensare che nell’attuale situazione la maggior parte del personale è in smart working (e quindi è cresciuta la necessità di erogare i servizi tra sede centrale e sito remoto in modo da evitare problemi con la configurazione architetturale preesistente). Il design dell’infrastruttura ha permesso a Ducati di “trasformarsi” da un’azienda desk centrica in un’azienda mobile first in pochi giorni mantenendo operatività e performance. “Tra le tecnologie che il Covid-19 ha spinto maggiormente, il cloud è senza dubbio tra le principali che hanno permesso di fronteggiare meglio la crisi. Da un’indagine interna emerge infatti che il 59% di quanti hanno potuto disporre di soluzioni cloud nel corso dell’emergenza ha ritenuto il suo utilizzo fondamentale – commenta Giorgio Girelli, general manager di Aruba Enterprise – La condivisione e l’unione delle più recenti tecnologie di tre aziende come le nostre, leader in settori distinti e specifici, ha dato vita ad un progetto molto innovativo frutto delle diverse esperienze messe in campo con l’obiettivo comune di ottenere le massime prestazioni”.