(di Tiziano Rapanà) Posso consigliarvi un piccolo gioiello della nuova letteratura italiana? È un oggetto strano, indefinito. Non è il classico florilegio di racconti. Ma qualcosa di diverso, che abbraccia la narrazione e la riflessione filosofica. È un libro meravigliosamente anomalo e ce ne fossero, nell’editoria nostrana, novità così inconsuete e creativamente audaci. Cose piccole difforme dalla banalità che riempie le pagine degli autori che vendono e vincono i premi. Il libro è frutto della vita vissuta di Simona Raspelli, una psicologa che ha abbandonato la vita comoda per fare due esperienze toste di volontariato in Burundi e Palestina. Qui ha imparato la cognizione del dolore, così cara a Gadda. È stata testimone della sofferenza più cupa: ha visto la verità della vita in tutte le sue angolazioni oscure. Qualcosa di quelle angolazioni la troverete nelle tredici impressioni che compongono il libro. Impressioni, riflessioni, non so come definire questi tredici quadretti letterariamente formidabili. Non certo racconti, almeno così come tutti noi li intendiamo. A me piace molto il primo quadro che racconta una passeggiata tribolata in un bosco dominato dai tafani. Interessante anche la breve riflessione sulla notte, che trovate al decimo quadro. Fidatevi di me e comprate il libro: lo trovate su Amazon e costa solo 10 euro. Spero che l’anno venturo lo Strega, o un altro premio letterario eminente, si ricordi di questa gemma.