Calato il sipario sugli Stati Generali, il Premier torna alla “triste realtà”: tempi lunghi e troppe incognite per il Next Generation UE, la strada è tutta in salita
Recovery Fund o Mes? Per il momento nessuno dei due mentre in Italia sono sempre di più imprese e settori in debito di ossigeno. Se il pacchetto proposto ormai giorni fa dalla Commissione guidata da von der Leyen – ribattezzato Next Generation UE – sembra mettere d’accordo tutti, decisamente più in salita la strada che porta al Mes, bollato con l’etichetta di “trappola” che difficilmente riuscirà a scrollarsi di dosso.
Trasformare la crisi in opportunità: questo il mantra che sentiamo ripetere ormai da mesi. Più facile a dirsi che a farsi visto che il piano pensato per rilanciare le economie dei Paesi dell’area euro travolti dalla pandemia 750 miliardi di euro, di cui 500 a fondo perduto e 250 di prestiti, dovrà probabilmente essere sottoposto a sostanziali modifiche e revisioni qualora volesse incassare il semaforo verde.
Stando a quanto circolato fino ad ora, all’Italia dovrebbe andare la fetta più grande della torta: ossia, complessivamente, 172,7 miliardi di euro, di cui 81,807 sotto forma di aiuti e 90,938 come prestiti. Il condizionale è d’obbligo perché i Paesi cosiddetti frugali Olanda, Austria, Svezia e Danimarca venderanno cara la pelle chiedendo di rivedere volume – che potrebbe scendere -, condizionalità, ribilanciamento di prestiti e sussidi oltre che criteri di distribuzione dei fondi, ad oggi considerati “ingiusti. Insomma, se non proprio tutto. Quasi.
Parlando della possibilità per l’Italia di porre il veto al bilancio UE se non otterrà quanto chiede sul Recovery Fund, Conte è perentorio, convinto che alla fine l’Europa trionferà: ” “Non voglio nemmeno considerare un’eventualità del genere precisando che “la linea rossa” dell’Italia “è che la proposta della Commissione sia ambiziosa, scendere al di sotto di quel livello non è accettabile.
CRISI BALNEARE IN VISTA? Calato il sipario sugli Stati Generali dell’Economia, il Presidente del Consiglio torna alla peggiore delle realtà, chiamato a sbrogliare la matassa MES. Pd e Italia Viva chiedono garanzie all’alleato M5S sul via libera del Governo al fondo Salva-Stati. Ma lo strappo pentastellato potrebbe essere davvero dietro l’angolo, aprendo ad una crisi “balneare” che per molti è uno scenario tutt’altro da escudere.
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