
«Non abbiamo ancora il deciso il nome» del futuro gruppo che nascerà dalla fusione tra Fca e Psa. «È in corso un brainstorming. Sarà un nome che ci permetterà di aprire un nuovo cammino». Ad affermarlo, ai microfoni della radio francese Rtl, è il presidente del Consiglio di gestione del gruppo Psa, Carlos Tavares che ribadisce: «ci siamo impegnati a non chiudere degli stabilimenti come conseguenza di questa fusione».
Rispondendo alle polemiche circa la nuova sede olandese del gruppo che nascerà dalla fusione tra Fca e Psa, Tavares sottolinea che «dal 2021 non c’è alcun vantaggio fiscale nei Paesi Bassi». La scelta, rileva, è
stata fatta per altri motivi: «che cosa avrebbero pensato i francesi se la nuova sede del gruppo fosse stata a Torino? che cosa avrebbero pensato gi italiani se la nuova sede fosse stata a Parigi? ecco che
così si spiega la nostra decisione. La nuova azienda che nascerà è un’azienda europea».
Per quanto riguarda eventuali rischi che potrebbero nascere dalla fusione tra Fca e Psa, Tavares spiega che «le certezze non esistono. Siamo tutti alla ricerca di certezze. L’importante invece è capire dove si rischia». Con questa operazione, rileva «due famiglie che godono di ottima salute si fondono per dare vita ad una famiglia mista. Siamo complementari e insieme, creando un gruppo di dimensione mondiale, saremo in grado di affrontare le sfide del futuro». In particolare Fca «è molto forte in America del Nord e in America del Sud mentre uno dei punti di forza di Psa è in Europa. Insieme cercheremo di conquistare il mercato asiatico e cinese».
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