“Una domanda sorge spontanea, come mai l’Ice e altri enti istituzionali non usano la nostra povera compagnia di bandiera?”
La testimonianza di un professionista italiano membro di una delegazione istituzionale appiedata dal rifiuto dell’equipaggio americano di partire per Malpensa.
«In aeroporto ci hanno trattato malissimo, hanno rinviato due volte il decollo e poi ci hanno comunicato che era annullato. Per fortuna si è attivato il console italiano a New York ed è stato bravissimo»: parla al telefono con il Corriere della Sera uno dei membri della delegazione italiana di 22 persone composta di avvocati, rappresentanti dell’Ice e di altri enti istituzionali, appiedati nell’aeroporto Jfk sabato pomeriggio. L’uomo aveva il biglietto per il volo AA198 delle 18 di American Airlines per Malpensa. Il professionista chiede di non citare il nome («non sarebbe corretto nei confronti degli altri componenti della missione») ma ci tiene a raccontare l’accaduto.
Il rifiuto dell’equipaggio
«Eravamo arrivati martedì per una serie di incontri istituzionali, temevamo che non ci facessero partire dall’Italia, invece non abbiamo avuto alcun problema con le autorità, ci hanno fatto sbarcare tranquillamente. Il problema è che quando ci siamo presentati in aeroporto per tornare a casa alla fine del viaggio, abbiamo scoperto che il personale delle compagnie aeree si rifiuta di partire per l’Italia. E’ assurdo, peraltro ci hanno dato solamente un buono per la cena per un valore di 12 euro, quando in aeroporto una bottiglietta d’acqua costa 6 euro. Per fortuna grazie al console tutti i passeggeri nella mia situazione sono stati ricollocati su voli operati da Alitalia».
Corriere.it