Le Borse europee proseguono in profondo rosso e si avviano a chiudere la peggiore settimana dalla crisi finanziaria del 2008. I listini del Vecchio continente scontano le preoccupazioni degli investitori per gli effetti sull’economia globale derivante dalla diffusione del coronavirus. L’indice Stoxx 600 cede il 4%. In profondo rosso Francoforte (-4,4%), Londra (-3,9%), Madrid (-3,7%) e Parigi (-3,6%). Il settore dei viaggi e del tempo libero ha subito un calo del 5,3%. Nel comparto delle compagnie aeree (-4,7%) procedono pesante Air France (-5,8%), Lufthansa (-4,7%), EasyJet (-3,7%) e Ryanair (-2,2%). Andamento negativo anche per i settori esposti con la Cina con il comparto dell’hi-tech (-4%). Piazza Affari contiene le perdite rispetto agli altri listini europei.
La Borsa di Milano (-3%) prosegue pesante, in linea con gli altri listini del Vecchio continente che risentono degli effetti del contagio da coronavirus. Lo spread si stabilizza a 175 punti base dopo aver toccato un picco a quota 182. Il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,14%. A Piazza Affari l’unico titolo in positivo è la Juventus (+2,1%). In fondo al listino principale Atlantia (-4,9%), in rosso anche Eni (-3,6%), dopo i conti ed il nuovo piano. Ad appesantire il listino c’è il comparto bancario con Unicredit (-4%), Mps (-3,7%), Banco Bpm e Ubi (-3,4%), Intesa (-3,3%).
Lo spread tra Btp e Bund si stabilizza sui 175 punti base dopo aver toccato un picco a quota 182. Il rendimento del decennale del Tesoro è dell’1,14%.
Le Borse asiatiche affondano sotto il peso dei timori sulla diffusione accelerata dell’epidemia del coronavirus che ha ormai raggiunto quasi 50 Paesi partendo dalla Cina. L’indice della regione il Msci Asia Pacific perde il 2,7%. E’ il settimo calo consecutivo per i listini, sotto il peso delle vendite che colpiscono i titoli industriali e del settore materie prime. Senza un segnale di un rallentamento dell’epidemia gli investitori fuggono dai mercati. Tokyo, ai minimi, ha perso il 3,67%, Hong Kong il 2,8%, Shanghai il 3,7%, Seul il 3,3 per cento.
Quotazioni del petrolio sotto pressione per i contraccolpi del Coronavirus sui mercati. Il Brent perde il 4% e scende sotto la soglia dei 50 dollari al barile, a 49,7 dollari, toccando i minimi da luglio 2017. Il greggio Wti è in ribasso del 4,3% a 45 dollari al barile.
Benzina: arrivano primi ribassi, Eni e Q8 tagliano 1 cent – Il calo delle quotazioni del petrolio comincia a ripercuotersi a catena anche sui prezzi dei carburanti. Eni e Q8 hanno infatti ridotto di 1 cent il prezzo di benzina e diesel, mentre in Mediterraneo si registravano ieri sensibili contrazioni per entrambi i prodotti. Sul territorio i prezzi praticati mostrano solo lievi variazioni al ribasso. In particolare, In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è a 1,550 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,548 a 1,563 euro al litro (no logo 1,541). Il prezzo medio praticato del diesel è invece a 1,438 euro al litro, con le compagnie che passano da 1,435 a 1,451 euro al litro (no logo 1,425). Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è a 1,695 euro al litro, con gli impianti che vanno da 1,652 a 1,765 euro al litro (no logo 1,594), mentre per il diesel la media è di 1,585 euro al litro, con i punti vendita delle compagnie compresi tra 1,545 e 1,665 euro al litro (no logo 1,479). Infine, il Gpl va da 0,616 a 0,633 (no logo 0,613).
Ansa