
Barilla e Italian Food del gruppo Petti hanno deciso consensualmente di non procedere al perfezionamento dell’accordo di partnership oggetto di comune valutazione nei mesi scorsi. E’ quanto si legge in una nota congiunta delle due società. Italian Food “continuerà il proprio percorso di valorizzazione della filiera del pomodoro toscano”, mentre Barilla “continuerà a valutare con interesse opportunità di sviluppo coerenti con il proprio core business”, aggiunge la nota.
La polizia di Firenze nell’alluvione del ’66 è il libro di Sergio e Daniele Tinti (Edizioni dell’Assemblea) che sarà presentato lunedì 10 febbraio alle 17, nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso. Dopo i saluti di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, del sindaco di Firenze, Dario Nardella e del questore della provincia di Firenze, Armando Nanei, interverranno Massimo Ruffilli, presidente Aci di Firenze; Margherita Cassano, presidente della Corte d’Appello di Firenze e la deputata Rosa Maria Di Giorgi. L’incontro sarà moderato dal giornalista Sandro Bennucci, direttore di Firenzepost, le conclusioni saranno affidate a Laura Lega, prefetto della Provincia di Firenze.
Il 9 febbraio scatta a Roma il secondo appuntamento con le “Domeniche ecologiche”, il provvedimento per limitare l’inquinamento atmosferico e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della qualità dell’aria e su un uso responsabile delle fonti energetiche. L’iniziativa – ricorda il Campidoglio – prevede il divieto totale della circolazione per tutti i veicoli a motore nella ZTL “Fascia Verde” del PGTU. Il blocco del traffico sarà efficace nelle fasce orarie 7.30-12.30 e 16.30-20.30 anche se forniti di permesso di accesso e circolazione nelle zone a traffico limitato. Inoltre, gli impianti termici, il cui funzionamento giornaliero consentito è di massimo 12 ore, dovranno essere gestiti in modo da garantire una temperatura dell’aria negli ambienti non superiore a 18°C o 17°C in funzione del tipo di edificio. Saranno intensificati su tutto il territorio comunale i controlli per l’accertamento del rispetto delle normative sul divieto di combustione all’aperto. La Polizia Locale di Roma Capitale provvederà alla vigilanza al fine di garantire l’osservanza del provvedimento di limitazione della circolazione da parte della cittadinanza. I prossimi appuntamenti con le “Domeniche ecologiche” saranno il 23 febbraio e il 29 marzo, salvo possibili modifiche delle date, in funzione di eventi ad oggi non prevedibili e per prevalente interesse pubblico.
Il prossimo 24 giugno il marchio Alfa Romeo compirà 110 anni. Per celebrare l’evento, il Centro Stile Alfa Romeo ha realizzato un nuovo logo che caratterizzerà le vetture e accompagnerà tutte le iniziative del Marchio nel corso di un 2020 fitto di appuntamenti. E’ previsto, inoltre, un inedito piano editoriale con la storia mai raccontata di Alfa Romeo anche attraverso punti di vista che esulano dal perimetro del mondo dell’automobile e toccano ambiti più eterogenei: curiosità, aneddoti, fatti correlati allo sviluppo storico e sociale d’Italia. In continuità con quanto avvenne per il centenario, il numero stesso crea il logo: “le due prime cifre “1” seguono una linea prospettica che conferisce al numero stesso l’idea di transizione dal passato verso il presente e trova il suo culmine alla cifra ‘zero’. All’interno dello “zero” si trova uno degli elementi iconografici tipici e più riconoscibili del logo Alfa Romeo, il “Biscione”. A completare la parte inferiore del cerchio, la data di nascita e l’attuale, 1910-2020”. Il 24 giugno sarà il Museo Storico Alfa Romeo a ospitare club e appassionati. Prima e dopo il 24 giugno, però, ci saranno numerose occasioni per festeggiare il compleanno e ripercorrere le tappe del marchio del ‘Biscione’.
Uno sviluppo sostenibile secondo valori e comportamenti orientati alla sicurezza, alla salute e all’ambiente, è così che all’interno del comparto della chimica cresce il senso di responsabilità sociale. E l’Abruzzo, che tanto ha pagato la negligenza dei decenni passati, vuole essere in prima linea nel portare avanti un cambiamento di rotta che è sempre più reale. “Oggi il tema della sostenibilità ambientale è valore aggiunto nella competitività di un’azienda e il comparto chimico deve e può giocare la sua partita proprio valorizzando e investendo sull’innovazione orientata alla sostenibilità”. A dirlo è Domenico Greco, presidente della Sezione chimica, farmaceutica, gomma, plastica, cartario, vetro di Confindustria Chieti Pescara. Greco, che guida dal 2017 la sezione che riunisce oltre 40 aziende del territorio, è amministratore delegato di Gestione Industriali Srl, holding di partecipazioni da lui fondata insieme al presidente Donato Todisco. “L’industria chimica rappresenta un settore strategico per la crescita economica abruzzese e italiana, e un anello determinante in moltissime filiere produttive. Si tratta di un settore che è sempre stato tradizionalmente associato a un rischio per l’ambiente – spiega Greco – e la grande sfida è proprio quella di sovvertire questo pregiudizio di fatto errato e semplicistico. Le aziende attive nel nostro territorio nel settore chimico e farmaceutico, con il loro know-how e gli investimenti continui in innovazione, dimostrano quotidianamente le potenzialità strategiche che ha questo settore sia nel trainare lo sviluppo economico che nell’incentivare prodotti che possano avere un impatto positivo sull’ambiente”. Il gruppo di società che fa capo a Gestione Industriali, che ha visto l’acquisizione prima di Società Chimica Bussi spa (nel 2016) su cui ha realizzato in tre anni investimenti per 35 milioni di euro, e poi di Caffaro Green Chemicals (il 50 per cento, nel 2019) assieme alla sua controllata Halo Industry SpA, si sta ponendo come primo operatore a capitale italiano nella chimica di base elettrolitica, attraverso i suoi impianti di produzione e trasformazione del cloro per generare prodotti principalmente destinati alla depurazione dell’acqua, secondo un modello sostenibile, anche con autoproduzione di energia elettrica. “Il mondo delle imprese, specie il comparto chimico, deve poggiare la propria mission su tre fondamenti essenziali: innovazione, sostenibilità e responsabilità. Trovando la sintesi armonica tra questi tre elementi – conclude il presidente Greco – si individua la chiave per accelerare la crescita economica ad ampio raggio del sistema imprenditoriale di tutto il nostro territorio”.
Bologna cresce ancora: al 31 dicembre 2019 la popolazione residente sfiora i 392.000 residenti (+0,3%). Nel 2019 sono nati quasi 3.000 bambini (come accadeva alla fine degli anni Settanta); i decessi, pur in aumento dell’1,7%, sono sui livelli consueti per la nostra città (12 ogni mille residenti). Queste le tendenze demografiche del 2019 contenute nello studio annuale elaborato dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna. Sul fronte migratorio il saldo si conferma positivo per oltre 3.000 unità: tra i nuovi residenti della nostra città, tre su quattro provengono da altri comuni italiani. Il saldo migratorio dei cittadini stranieri è invece negativo. Gli stranieri sotto le Due Torri sono quasi 60.700 e appartengono a ben 151 diverse nazionalità. Aumentano lievemente le famiglie, diminuiscono i matrimoni (in complesso 925) e le unioni civili (49). “Quando si parla di sviluppo sostenibile non bisogna trascurare la variabile demografica – afferma l’assessore comunale al bilancio, Davide Conte – poiché lo sviluppo sostenibile di una comunità dipende anche da variabili come l’andamento delle nascite, l’immigrazione, l’emigrazione. Gli ultimi dati sulla forza lavoro e sulla natalità a livello nazionale sono preoccupanti. Bologna è in controtendenza, soprattutto sulla natalità. Il numero dei nati nella nostra città nel 2019 è tornato ai livelli degli anni Settanta e occorre mettere questo dato positivo in equilibrio con le politiche in grado di sostenere i giovani e le famiglie, sulle quali stiamo investendo in maniera trasversale. Ecco perché sono importanti questi dati: da un lato fotografano lo stato di salute della città e dall’altro ci danno indicazioni chiare sulle nostre prospettive di sviluppo”.
Advisoy board o anche cabina di regia. Di certo la squadra di otto top manager, presieduta da Mirella Barracco avrà il compito di rilanciare in una dimensione ancor più internazionale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Otto partenopei illustri ingaggiati, senza alcun gettone, in base alle competenze.e alla rete di relazioni delle quali il Mann potrà giovarsi. Insieme con Barracco, presidente anche Napoli 99, la fondazione che rilanciò le attività culturali nel capoluovo campano, il vicepresidente di Pierrel, Rosario Bifulco; il direttore generale di Campania New Steel, Mariangela Contursi; il commercialista Vincenzo D’Aniello; il Ceo di Investment Banking and Capital Markets di Credit Suisse, Federico Imbert; l’amministratore delegato di Triboo, Riccardo Maria Monti e lo scienziato Maroc Salvatore. “Il Mann cresce e guarda avanti, verso reti sempre più internazionali – sottolinea il direttore Paolo Giulierini – per farlo con il respiro che il primo museo italiano di antichità classica merita, richiama a sé donne e uomini d’eccellenza, ricchi di visione e ma soprattutto di passione”. Il piano strategico fino al 2023 per rilanciare il Mann è già stato stilato e la nuova squadra avrà il compito di migliorare le strategie di finanziamento privato, attravero crowfunding e sponsorizzazioni culturali, promuoverà branding anche in collaborazione con soggetti privati e cercherà nuove forme di sostegno all’attività del museo anche attraverso l’Artbonus. E proprio rispetto a questa ultima forma di finanziamento, che consente un credito d’imposta fino al 65% dell’importo donato a chi sostiene il patrimonio culturale, uno dei princiapli scopi del advisory board sarà stravolgere un dato che vede il 97% delle risorse raccolte attraverso l’Artbonus destinato al patrimonio culturale del Centro Nord. “Il 3% di fondi destinati al sud – rimarca D’Aniello – è un altro sintomo del divario tra Nord e Sud. Un gap che va colmato rendendo più attrattivo il nostro patrimonio”. Il rilancio del Mann è già cominciato da qualche anno. Basti pensare che i visitatori sono passati dai 280mila del 2014 ai 700mila del 2019. Anche il dato degli incassi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli restituiscono l’immagine di un sito in piena crescita. Nel 2014 la biglietteria del museo fatturava circa un milione di euro, nel 2019 si è arrivati a 4 mlioni di euro. Ma gli incassi piùù significativi arrivano dagli incassi delle mostre del Mann all’estero, che superano di 700mila euro annui nel 2019, arrivando a 3,5 milioni di euro nei cinque anni di autonomia, partendo da zero nel 2014. Anche il bookshop ha incrementato le vendite in maniera esponenziale, passando dai 100mila euro del 2014 agli 800mila del 2019.