L’elenco dei paesi che vuole limitare la rete globale continua a crescere
La balcanizzazione di internet procede rapidamente. Questo processo – che rischia di dividere la rete globale in tante piccole reti geopoliticamente differenziate – è iniziato con il Grande Firewall cinese , ma si sta rapidamente espandendo alla Russia (che vuole testare una disconnessione della sua rete nazionale) e adesso anche all’India.
Secondo una nuova proposta di legge , le autorità indiane potranno infatti chiedere a Facebook, Google, Twitter e altre piattaforme di rimuovere contenuti ritenuti offensivi, diffamatori o ingannevoli. Non solo: i provider saranno anche obbligati a creare filtri automatizzati che impediscano agli indiani di vedere “informazioni o contenuti illegali”. Infine, potrebbe essere indebolita la privacy su servizi come WhatsApp, per consentire alle autorità di rintracciare chi ha inviato messaggi sgraditi.
Le nuove norme potrebbero essere varate in tempo per le elezioni nazionali, che si terranno la prossima primavera. La tempistica ha suscitato le reazioni dei gruppi locali in difesa delle libertà civili, che accusano il governo di Narendra Modi di violare diritti costituzionalmente protetti come la privacy e la libertà d’espressione. Se la proposta venisse approvata, inoltre, il partito al governo avrebbe gioco facile a chiedere ai social media la rimozione di contenuti provenienti dalle forze d’opposizione.
“I cambiamenti proposti mostrano una deriva autoritaria”, ha spiegato al New York Times il direttore della Internet Freedom Foundation, Apar Gupta. “Tutto questo è molto simile a quanto fatto dalla Cina, dove ogni post pubblicato dai cittadini è attentamente controllato”. Nel complesso, sono ormai oltre 50 le nazioni che hanno varato leggi per ottenere un maggiore controllo su ciò che avviene online. La rete globale a cui ci siamo abituati, potrebbe presto diventare un ricordo del passato.
La Stampa