
Effetto reshoring per la cinese Candy. A sorpresa la nuova proprietà dello storico gruppo di elettrodomestici, il colosso cinese Haier, ha deciso di riportare in Italia la produzione delle lavatrici da incasso che la famiglia Fumagalli aveva delocalizzato proprio in Cina, nel Guandong. Una decisione che probabilmente servirà anche a scongiurare i licenziamenti di 135 addetti dell’impianto brianzolo di Brugherio ora in cassa integrazione, ammortizzatore appena prorogato. Si tratta di un prodotto a maggiore valore aggiunto per il quale serviranno probabilmente investimenti per centinaia di migliaia di euro per riconvertire le linee.
L’acquisizione di un anno fa
Qingdao Haier aveva comprato l’anno scorso per 475 milioni gli elettrodomestici Candy. La società della famiglia Fumagalli è stato solo l’ultimo dei marchi italiani che passa in mani estere. Candy è stato l’ultimo storico brand italiano del bianco ad essere venduto all’estero dopo le cessioni di Zanussi ad Electrolux ed Indesit-Merloni a Whirlpool. Haier è il maggior gruppo al mondo per la produzione di elettrodomestici, leader nel segmento delle lavatrici con il 14,3% di quota.
Effetto reshoring
L’Italia è il secondo Paese in Europa in cui si sta verificando con maggior forza il reshoring, il rientro delle produzioni nei Paesi occidentali. Le ragioni di questa scelta sono diverse. Dalla riorganizzazione globale delle imprese all’aumento dei costi di produzione all’estero. Dai lunghi tempi delle consegne alle norme sulla sicurezza Ue che impongono l’indicazione dell’origine di tutte le merci. A spingere molti imprenditori a fare il percorso inverso a quello compiuto in passato sono anche la rinnovata spinta per la qualità e la ritrovata forza del made in Italy soprattutto nell’era della guerra commerciale tra Cina, Europa e Stati Uniti a colpi di dazi sull’import di prodotti.
Fabio Savelli, Corriere.it