
La Sardegna, con quasi il 66,8% raggiunto nel 2018, è al settimo posto della classifica nazionale tra le regioni considerate più virtuose sul fronte della raccolta differenziata. Nel 2018, su un totale di 755.952 tonnellate di rifiuti urbani, la parte differenziata (che comprende soprattutto umido, scarti verdi, vetro, carta e cartone, plastica, metalli, legno, Raee, tessili) è stata pari a 504.860 tonnellate, mentre quella indifferenziata si è attestata a 251.092 tonnellate. Su 377 comuni sardi, in 82 si è riusciti a oltrepassare l’80%. Le amministrazioni più virtuose sono sette. Al primo posto, con l’88,4% di raccolta differenziata c’è Orosei (Nuoro). Seguono, nel Sud Sardegna, con circa l’86,1%, Guasila e Ortacesus, e con circa 86% Pimmentel, Suelli, Siurgus Donigala e Selegas. Ci sono poi 175 Comuni che oscillano su un dato tra il 70 e l’80% e 84 amministrazioni comunali che si attestano tra il 65 e il 70%. L’obiettivo di legge, fissato al 65%, è stato superato da 341 su 377 comuni. Ciò significa che 36 centri devono ancora impegnarsi per raggiungere la soglia minima ed evitare penalità regionali. I Comuni meno virtuosi sono dieci: Monteleone Rocca Doria (Sassari) con il 32,4%, Cagliari con il 36,4%, Dualchi (Nuoro) con 42,3%, Pozzomaggiore (Sassari) con 44,3%, Sindia (Nuoro) con il 49,4%, Sassari con il 53,3%, Silanus (Nuoro) con il 53,8%, Carloforte (Sud Sardegna) con il 54,5%, Orune ( Nuoro) con il 54,7% e, infine, Ovodda (Nuoro) con il 56%. “A livello regionale si sta andando bene”, ha osservato stamane a Cagliari l’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis, “ma si può fare molto di più. Con quasi il 67% di raccolta differenziata ci collochiamo al settimo posto della classifica nazionale tra le regioni più virtuose, ma questo deve essere un nuovo punto d’inizio e non d’arrivo. Il nostro obiettivo è raggiungere l’80% di raccolta differenziata entro il 2022. Vogliamo dimostrare così che la Sardegna può essere, per tanti motivi, ‘isola verde’ del Mediterraneo”. “Tanti comuni superano l’80% di differenziata e questo consente a queste amministrazioni di beneficiare di un sistema di premialità, per abbattere la Tari che i cittadini pagano”, ha aggiunto Lampis. “La Giunta regionale ora si sta impegnando a mettere a punto una riforma per l’adeguamento alla normativa nazionale, che prevede la tariffa unica regionale, che sarà un motivo di equità per tutti i cittadini. Chi è vicino alle discariche non può pagare di meno rispetto a chi è lontano”. Sul fronte del riciclo, per adesso, nell’isola si recupera completamente l’umido e parte di carta e cartone, mentre la plastica, il vetro e i metalli vengono spediti nella penisola, perché qui non ci sono impianti per la loro lavorazione. “La Sardegna ha circa un milione e mezzo di abitanti e questo, di fatto, non consente all’imprenditoria privata di fare investimenti che possano essere recuperati nel breve periodo”, ha ricordato l’assessore all’Ambiente. “La gestione del flusso dei rifiuti è, però, un servizio pubblico e la Regione non verrà meno a questa sua responsabilità. Nel corso della legislatura saranno previsti una serie di investimenti dislocati in tutti gli impianti di trattamento dei rifiuti di plastica, legno, metalli, vetro presenti nell’isola”.