La prima motivazione è la temuta «morte» delle società partecipate, da Roma Metropolitane in liquidazione, all’Ama (l’azienda per la raccolta dei rifiuti) in forte crisi. Ma c’è anche altro: «È una protesta per Roma, siamo stufi di vivere nel degrado». La Capitale rischia la completa paralisi, venerdì, per il primo sciopero generale della città. «Non c’era mai stato, è il primo. Sotto la giunta Marino è stato uno sciopero dei dipendenti comunali, è ovvio che non ci divertiamo a bloccare la città» afferma il segretario della Uil Lazio, Alberto Civica.
L’adesione di diverse sigle
A favore dello sciopero si proclama anche la Cisl: «Ce l’abbiamo messa tutta per trovare gli accordi con questa amministrazione, ma sono diventati carta straccia. Noi vogliamo difendere le partecipate e il loro carattere pubblico» sottolinea Gianpaolo Pavon. «È uno sciopero per Roma e non è a cuor leggero. Siamo stufi di vivere nel degrado con servizi scadenti e dipendenti che lavorano in condizioni umilianti, e continue violenze su operatori Atac e Ama. Un clima così ostile nei confronti dei lavoratori non c’era mai stato» l’accusa del collega sindacalista della Cgil, Natale Di Cola. Gli interventi nel corso di una conferenza stampa organizzata dal centrosinistra in Campidoglio, in cui anche i rappresentanti politici di Pd, «Sinistra x Roma», demA e lista civica «Roma torna Roma» hanno annunciato l’adesione allo sciopero.
«Nello scontro in famiglia, perdono i lavoratori»
Pesanti le denunce di Alessandro Bonfigli, leader regionale della Uiltrasporti Lazio, con i segretari Luca Battistini Filcsms (Cgil) e Paolo Le Foche (Fisascat Cisl): «La nostra è un’azione di protesta senza precedenti perché sembrerebbe che Roma Multiservizi stia rischiando la rescissione del contratto sul global service da parte di Roma Capitale. In questo scontro in famiglia, chi sta per perdere tutto sono i lavoratori. Il 25 ottobre saremo in piazza del Campidoglio per dire basta allo scempio messo in atto per demolire le società partecipate e ridurre il personale». A rischio scuole e uffici pubblici, trasporti e raccolta dei rifiuti, anagrafi e centri sanitari comunali.
In Campidoglio la rabbia dei lavoratori di Roma Metropolitane
E in Aula Giulio Cesare, in Campidoglio, è scoppiata la protesta dei lavoratori di Roma Metropolitane, la società che il Campidoglio vuole liquidare. In assemblea, durante l’intervento di una lavoratrice della Rsa Cgil, Daniela Orlando, i dipendenti della società presenti in mezzo al pubblico hanno indossato un fratino arancione urlando «dignità», «vergogna» e poi ancora «buffoni», all’indirizzo della giunta e della maggioranza. In caso di liquidazione «sarete voi i responsabili del mancato arrivo dei finanziamenti ministeriali per l’ammodernamento delle metropolitane,. Avete messo per strada 149 famiglie!».
Corriere.it