Bufera su ENAV. Circolano voci su una possibile privatizzazione dell’azienda. La cosa ha fatto indiavolare non poco la Lega che ha vergato un comunicato contro la privatizzazione della società. Il comunicato redatto dalla Sezione Controllo del traffico aereo del partito di Salvini esprime tutto il suo dissenso sull’eventualità dell’azione. Ecco cosa dice al Lega: “Apprendiamo dai quotidiani nazionali che il governo appena insediato ha riaperto i lavori per privatizzare le aziende controllate dal Tesoro e prima tra queste ENAV. Già nel luglio 2016 una parte importante della nostra azienda (circa il 47%) è stata ceduta ai Mercati che in questi anni hanno beneficiato di ampi margini di guadagno. Infatti, la costante crescita del titolo azionario ha permesso loro lauti ricavi senza alcuna partecipazione al rischio d’impresa dato il regime di monopolio in cui opera ENAV. Tutto questo, inutile dirlo, a discapito dei dipendenti “spremuti” oltre l’inverosimile senza un adeguato ritorno in termini salariali rispetto alla produttività messa in campo; tutto questo a discapito di tecnologie non sempre all’altezza (si veda l’altissima frequenza di avarie manifestatasi negli ultimi anni); tutto questo a discapito delle casse erariali che, in alternativa, avrebbero visto crescere i loro introiti in relazione alla quota irresponsabilmente ceduta ai privati. È evidente che politiche di questo tipo non hanno fatto altro che trasferire una rendita dal settore pubblico a quello privato con grave danno per l’intera collettività. Una politica economica più simile a quella dei “capitani di ventura” che a quella di Manager attenti alla cosa pubblica e alla ricchezza della nostra Nazione. E già, ormai parlare di Cosa Pubblica, di Beni e Servizi Istituzionali, di Aziende di Stato sembra non solo fuori moda ma addirittura un’eresia”. E ancora: “Eppure ricordiamoci che il famoso miracolo italiano (e il benessere che n’è conseguito per tutti noi!) è dipeso in larga misura dalle politiche industriali legate alle Società Partecipate che hanno costituito nel periodo tra il 1960 ed il 1980 l’ossatura del nostro sistema produttivo. Tra queste anche ENAV che per la natura stessa del servizio offerto non doveva essere privatizzata in quanto gestore monopolista di un “bene pubblico puro” quale lo spazio aereo. Spazio di fondamentale importanza non solo per la difesa dei confini nazionali, ma anche della sicurezza dei cittadini in volo. E nessuno ci venga a dire che la vendita (svendita!) di un’azienda strategica come ENAV sia servita (o servirà) per ridurre il debito pubblico in quanto sappiamo che gli introiti ottenuti rappresentano una goccia in mezzo al mare dell’indebitamento. Piuttosto risulta evidente che la svendita dei gioielli di Stato serve a “placare” le politiche rigoriste dei paesi dell’Europa continentale e forse anche per soddisfare obiettivi personalistici di qualche mandarino di Stato che vuole “farsi bello” agli occhi dei paesi egemoni franco – tedeschi e della finanza internazionale. A tutto ciò occorre aggiungere che avvertiamo la totale inutilità della privatizzazione del nostro settore non solo se ci confrontiamo in ambito europeo (solo UK ha denazionalizzato il comparto cedendo il suo provider a British Airways secondo un piano industriale ben preciso riguardante l’intero settore del trasporto aereo) ma anche internazionale. Gli Stati Uniti d’America, la principale economia occidentale, gestiscono il controllo del traffico aereo attraverso un’agenzia federale lungi dall’essere nelle mani di privati; a questo punto, ricordando un vecchio adagio, ci verrebbe da dire che la domanda sorge spontanea: “Se il sistema ATM non è stato privatizzato negli USA perché dovrebbe esserlo in Italia!? ah a saperlo!”.
Così continua: “Insomma, la “Lega per Salvini Premier – Sezione Controllo del Traffico Aereo” continua a rimanere attonita riguardo decisioni così poco lungimiranti che non fanno altro che depauperare la ricchezza del nostro Paese non solo in termini di PIL ma soprattutto in termini di capitale umano e intellettuale. Rimaniamo basiti di come le attuali politiche governative non solo vadano a danno dei lavoratori (la ricchezza creata grazie all’aumento della produttività non viene redistribuita in termini salariali ma ceduta ai Mercati!) ma dell’intero sistema produttivo italiano. A tal proposito basti vedere il decadimento subito dai settori dell’industria di base, dell’industria pesante, di quella automobilistica, di quella militare, del settore bancario e delle telecomunicazioni per citare solo alcuni esempi tra gli innumerevoli che hanno determinato una costante sottrazione di potere economico (e politico!) all’Italia nell’ambito dello scacchiere internazionale ed una generale de-professionalizzazione in tutti i comparti citati. In sostanza c’è davvero poco da dire: purtroppo a seguito di queste strategie “non – strategie” il nostro Paese è diventato più povero ma soprattutto subalterno ad altri paesi europei che fino a venti o trent’anni fa erano nostri diretti competitors e soffrivano la nostra potenza industriale e l’alta specializzazione della nostra forza lavoro”. E infine: “Per questa serie di ragioni rimarchiamo con determinazione la nostra posizione che ci permette di non sentirci conniventi rispetto a tale miopia: non permetteremo la “definitiva svendita di ENAV” dovuta alla cessione delle quote azionarie del MEF ai Privati. Per il bene di ENAV! Per il bene del Nostro Paese!”
Al lungo comunicato, che vi abbiamo proposto integralmente, si aggiunge un’altra volte della Lega contraria all’accordo. Si tratta del senatore Gianfranco Rufa, membro della commissione Trasporti a Palazzo Madama. Lo diciamo con forza e chiarezza: no alla privatizzazione di ENAV, no allo scellerato piano del governo abusivo che intende riaprire la stagione della privatizzazione delle aziende controllate dal Tesoro. Dopo la svendita del 2016, ecco che gli appetiti di un governo incapace di una politica di sviluppo del settore, si destano di nuovo. Anziché assumersi il rischio d’impresa, affiancarsi ai tanti lavoratori del comparto, “spremuti” oltre l’inverosimile senza un adeguato ritorno in termini salariali rispetto alla produttività messa in campo, per non parlare poi dei ritardi nell’ammodernamento delle tecnologie, si preferisce ventilare la strada delle dismissioni. Bene, se questo è l’intento del governo, sappiano sin da ora che troveranno l’opposizione ferma ed irremovibile della Lega, solidale con i lavoratori dell’ente e del settore aereo più in generale. Ci troveranno a ricordare loro che ENAV, per la natura stessa del servizio offerto non doveva essere privatizzata in quanto gestore monopolista di un “bene pubblico puro” quale lo spazio aereo, che rimane di fondamentale importanza non solo per la difesa dei confini nazionali, ma anche della sicurezza dei cittadini in volo”.