Dove la tecnologia porterà l’uomo

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All’Unical dibattito sul libro “Dopo Marconi il diluvio” di Falciasecca

Dal transistor al digitale, da Guglielmo Marconi alla tecnologia sempre più sofisticata,la domanda è può una macchina sostituirsi all’uomo? Se l’inventore bolognese della telegrafia senza fili – a cui si deve il successivo sviluppo della radio, della televisione e in generale di tutti i moderni sistemi e metodi di comunicazione – riteneva la tecnologia un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità, ad oggi tra gli strumenti creati, le nuove tecnologie dell ‘informazione e della comunicazione prevaricano sull’etica e sulle scelte umane. Cambia il modo di gestire le attività economiche, la sanità, il rapporto con gli altri e con l’ambiente. L’intelligenza artificiale si è rivelata essere un’arma a doppio taglio, capace di influenzare, controllare tempi e gusti, e inconsapevolmente di manipolare le coscienze. Dalla perturbante miscela, in bilico tra l ‘eccesso d’informazione e il basso livello di istruzione, viene prodotto un surrogato, l ‘analfabeta funziona le,cittadino della società della disinformazione in grado di trasformare in un batter di ciglia addirittura il potere pubblico e minare le sorti della democrazia occidentale.

Un ‘analisi scrupolosa e dettagliata emerge dal libro “Dopo Marconi, il diluvio. Evoluzione nell’infosfera” di Gabriele Falciasecca, presidente della “Fondazione Nazionale Guglielmo Marconi”. Il volume è stato presentato presso il Centro Congressi dell’Unical, nell’Aula Magna “Beniamino Andreatta “, introdotto e coordinato da Cesare Lanza, giornalista, scrittore, autore televisivo e regista, con i saluti del nipote dell ‘inventore, Guglielmo Giovannelli Marconi, figlio della principessa Elettra, e delle cariche istituzionali, dal vicerettore, al viceprefetto Franca Tancredi e i sindaci di Lungro e Longobucco. A quanto pare Falciasecca avrebbe origini longobucchesi e per i meriti e la caratura gli è stato conferito in serata il Premio internazionale di Medicina “Bruno da Longobucco “. Tra i presenti all’incontro un parterre di luminari: Nicola Barone, originario di Cerchiara di Calabria e residente a Roma, presidente di “Tim San Marino”e di “Tn Fiber”di Tim, nonché socio de “Il Quadrato della Radio”, il prof. Francesco Romeo, Direttore della Cattedra di Cardiologia di Tor Vergata di Roma, Il prof. Mario Caligiuri dell’Unical, Demetrio Crucitti, Direttore della sede regionale di Rai Calabria e il giornalista Stefano Ciccotti (CTO Rai). Il volume mette in evidenza i pericoli legati ad ogni invenzione e la necessità di promuovere un ‘etica dell’informazione, La velocità di trasmissione e il moltiplicarsi dell ‘informazione porta alla rinnegata capacità di saper riflettere su temi complessi e di relazionarsi in maniera autonoma.

Per Caligiuri l’intelligenza artificiale comporterà la crisi della democrazia, l ‘inadeguatezza della rappresentanza. La rete, infatti, oggi definisce il rapporto tra elettori e politica attraverso il consenso virtuale. Crucitti svela l’ignorata presenza di Marconi in Calabria. L’inventore era molto amico di Giuseppe Talarico, medico, scienziato e ricercatore calabrese. Al Sud automatizzare senza un valido servizio di assistenza penalizzerebbe gli anziani e incrementerebbe l’inoccupazione giovanile e l’abbandono dei luoghi. Francesco Romeo interviene sulla sanità 4.0:le moderne tecnologie costituiscono un vantaggio ma non vanno di pari passo con le aspettative di vita. Risparmiare per il luminare non serve se a mancare è l’etica. «Il robot umanoide si fa garante della disumanizzazione nel rapporto medico-paziente», dichiara. Per il professore nessuna macchina può sostituire l’uomo e le pratiche mediche; spesso, infatti, una manovra in sala operatoria è data da esperienze pregresse riattivate che le macchine non percepiscono.

Giulia Pucci, Il Quotidiano del Sud