Per il cantante non è stato semplice confessare la sua identità sessuale
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Sabato, intorno alle 19, Tiziano Ferro (Latina, 39 anni) ha detto sì al suo compagno, Victor Allen, con cui ha una relazione da circa tre anni. L’autore di quelle (ormai ex?) Sere nere sa che «si salva solo chi sa volere bene» e «che “solo”è solo una parola». E allora per celebrare «la vita e le sue imprevedibili e meravigliose svolte, questa ennesima storia di gioia e d’amore» (come ha scritto sui social), il cantautore ha sposato Victor, imprenditore di Los Angeles, 54 anni, ex consulente della Warner Bros, attualmente proprietario di un’agenzia di marketing. Lo ha fatto condividendo questa svolta con gli amici più stretti, quaranta, e con i suoi familiari, i genitori e il fratello Flavio. Festa blindatissima, dunque, nella sua villa a Sabaudia, per celebrare il rito sul suolo italiano (i due si erano segretamente sposati il 25 giugno a Los Angeles). «Con il matrimonio lui entra a far parte della mia famiglia e questa è una verità che non si può tacere», ha confidato Ferro al settimanale ‘Vanity Fair’.«Non preoccuparti, amore mio / Esisti tu esisto solo io / Ci rinnegano, ci lapidano/ E noi con quelle pietre / Costruiremo una parete…», canta Tiziano nel suo ultimo brano Buona (cattiva) sorte.
NON ERA SEMPLICE CONFESSARE LA SUA IDENTITÀ SESSUALE…
Eppure, fino al dicembre 2016, Ferro ragionava così su ipotetiche nozze «Ogni tanto penso che sarebbe proprio bello. E allora mi chiedo: chi potrebbe essere la persona giusta? Ma non c’è. Così inizio a guardarmi attorno, è ovunque io sia penso, magari è qua… E sì, mi piacerebbe sposarmi, ma sono una persona troppo di contenuto per pensare a questa cosa prima di poter contare sulla persona giusta». Poi ha scoperto che si trattava di Victor. Nel panorama musicale italiano, Tiziano è una sorta di rarità. Forse perché conosce bene il (difficile) mestiere della vita e ha saputo trovare i passi giusti per affrontare i sentieri accidentati che si è trovato a percorrere. Adesso sembra perfino facile, ma nel 2010 trovare la «forza» per confessare la propria identità sessuale non era per nulla semplice. Come non era semplice sbandierare il suo passato di giovane bulimico.
PROVA UNA FEDE ASSOLUTA IN DIO «GLI CHIEDO SEMPRE DI GUIDARMI»
Ebbene, il ragazzo di Latina non ha avuto paura di svelarsi, dimostrare a tutti la sua anima, magari mettendo in conto che quelle dichiarazioni avrebbero potuto incrinare la sua fama di popstar. Invece il suo «popolo» (uomini e donne) non lo ha tradito e ha continuato a seguirlo riempiendo stadi e palasport dimostrandogli tutto l’affetto possibile. E c’è dacredere che in queste sue decisioni abbia chiesto consiglio a Dio, visto che non ha mai nascosto la sua fede «Mi capita spesso di svegliarmi la mattina e di chiedergli di guidare le mie scelte». Un rapporto con il Padreterno rilassato «perché ho sempre incontrato preti e insegnanti di religione che esaltavano l’importanza della misericordia, facendomi apparire Dio non come un giudice severo e inflessibile, ma come un’entità con la quale dialogare serenamente. Un Dio generoso, un Dio che distribuisce amore a prescindere dalla forma, dal colore, dalla razza».
DI VICTOR L’IDEA DEL MATRIMONIO E ORA FERRO DESIDERA UN FIGLIO
«L’idea delle nozze è stata di Victor, quando l’ho visto in ginocchio con l’anello sono scoppiato a piangere. Per me, ha raccontato il cantante, è prontoa diventare genitore». «Il giorno del mio compleanno» racconta Ferro a Vanity Fair, «mi chiedese gli faccio quelloche lui chiama il “novio coffee”, una bevanda dimia invenzione – novio vuol dire fidanzato in spagnolo – a base di caffè alla nocciola, dolcificante e panna alla cannella. Una cosa imbevibile che piace solo a lui. Io penso: che palle, è il mio compleanno e devo farti il caffè? Comunque lo faccio. Lui intanto mi dice “ho preso due tazze”… Io sempre più scazzato ne prendo una su cui c’è scritto “amore”in italiano. Lui: “Guarda anche l’altra”. La prendo in mano ecomincioaleggere, èin italiano,c’è scritto:vuoi sposar… Mi giro prima di finire, Victorè in ginocchio, con unpacchettino di Tiffany in mano. Ho perso totalmente il controllo di me stesso: ho pianto per venti minuti senza riuscire a dire una parola». Ferro e Allen, spiegailcantautore nell’intervista, stanno insieme da tre anni, da quando si incrociarono a Los Angeles in un corridoio della Warner Bros, dove Tiziano doveva girare il videodi un brano, e dove Victor lavorava. Anche allora ci fu di mezzo un caffè: l’americano, che non aveva idea che Ferro fosse un musicista di successo, lo invitò per un macchiato, e da cosa nacque cosa. Fino al doppio matrimonio: un centinaiodi amici americani a Los Angeles («Chi l’avreb be detto che il primo matrimonio gay a cui avrei partecipato sarebbe statoil mio»),solo intimi italiani a Sabaudia, fedi con date diverse (quella della celebrazione italiana per Allen, americana per Ferro), colori invertiti («Io abito blu e lui grigio a Los Angeles, il contrario a Sabaudia») e la scelta di condividere la felicità «perché con il matrimonio lui entra a far parte della mia famiglia e questa è unaverità che non si può tacere… una verità che, come ai tempi del mio coming out, spero possa essere utile a qualcuno». Per uno della sua generazione, cresciuto in un’Italia dove «non era per niente cool essere gay», è un lieto fine che mai avrebbe immaginato. Se non vivesse all’estero da tanti anni, ci sarebbe arrivato? «È una domanda che mi faccio spesso», dice a Vanity Fair, «e quasi sempre mi rispondo: forse no». Del matrimonio ha sempre detto che non rientrava nei suoi interessi. «Ma ho capito che se l’essere umano, da quando è su questa terra, celebra le unioni, un motivo c’è. L’amore ha senso nella misura in cui lo puoi condividere con gli altri, diversamente perde colore. E l’ingresso di una persona nella tua famiglia non è una cosa da poco: merita rispetto. E poi dobbiamo essere intelligenti e ricordarci che viviamo in un mondo che è anche fatto di burocrazie». Compreso quando si parla di figli: un sogno che Tiziano non ha mai nascosto. «Victor era spaventato all’idea», racconta a Vanity Fair,«poi però mi hadetto «per te e conte per la primavolta nella mia vita, sarei pronto a diventare genitore»