Terroni caput mundi / Lapice-Borghi e l’amore tra Romolo e Remo

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Spadafora dopo lo scontro con Salvini pensa alle donne (del calcio)

(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Il “Tuscia film Festival” finisce domani, 13 luglio. Oggi doveva essere il turno di Alessio Lapice, (Napoli, 12 agosto 1991), co-protagonista con Alessandro Borghi di ‘Il primo re’ di Matteo Rovere. Un film su Romolo e Remo. Probabilmente Lapice non sarà presente, per improvvisi impegni. Ecco alcuni passi di una sua interessante intervista, alla vigilia. Lapice e Borghi, protagonisti nella serata dedicata a Il primo re di Matteo Rovere, che narra le vicende di Romolo e Remo e delle origini di Roma. Cosa c’è di nuovo nella vostra versione? «L’amore tra questi due fratelli, simbiotico e viscerale. Hanno un obbiettivo comune: sopravvivere. Vissuto in manier adiversa.Io sono più pio e religioso.Non parlo molto,anche se avrei molto da dire. Per Romolo nulla è scontato, nemmeno l’avere una terra da calpestare.Semmai in comune col passato del film, oggi c’è l’estre ma precarietà della vita». Una continua lotta? …Il film è davvero una continua lotta. Anche fisica… «Abbiamo girato nelle paludi, d’inverno. Siamo praticamente nudi per quasi tutto il film. Abbiamo corso scalzi sui sassi e con quattro ore di trucco ogni giorno. E prima c’è stato un mese di preparazione con gli stunt, per l’uso della spada e del corpo. Dovevo mangiare poco, per far sentire la sofferenza della lotta per la sopravvivenza. Durante i combattimenti le spade producevano scintille. Si sono persinos pezzate, facendo volare delle schegge di metallo. Senza contare il fuoco, il fango, il freddo, le cadute, gli stunt, il sangue…» Com’è andata con la lingua creata con i semiologi dell’Università? «È stato difficilissimo! La sceneggiatura aveva una colonna in italiano e una in latino. Considera che io ho un monologo finale lunghissimo, sul quale avevo lavorato per un mese intero, sin dalle prove. Un giorno il regista viene e mi dice: “L’ho riscritto tutto! È bellissimo, lo rifacciamo da capo”. Due pagine di latino!» La leggenda parla di una Lupa: che peso ha l’elemento femminile? «Fondamentale. Lo dimostra il personaggio della Vestale, interpretato da Tania Garribba. In un mondo nel quale la natura, gli dei e la religione erano onnipresenti e nel quale la sopravvivenza erat utto, lei era la figura incaricata di custodire il fuoco sacro. La fonte della vita.»

SPADAFORA OGGI PROTAGONISTA A SPOLETO PER DONNE E CALCIO
Un meridionale di successo sarà protagonista oggi a Spoleto nell’ultimo appuntamento estivo dei ‘Dialoghi’ a Palazzo Leti Sansi, alle 17:00. Alla ribalta Vincenzo Spadafora (Afragola, Napoli, 12 marzo 1974), sottosegretario alle pari opportunità e ai giovani. Il dibattito é incentrato su “Donne e Calcio”, dopo quelli rivolti a Madri e Figlie, Donne e Finanza e Donne e Scienza. Dialogheranno: Valentina Battistini, allenatrice e coordinatrice di Quarta Categoria; Evelina Christillin, manager e membro della UEFA nelconsiglio FIFA; Italo Cucci, giornalista e scrittore, direttore di Italpress; Sara Gama, capitano della Nazionale Italiana femminile; Luigi De Siervo, amministratore delegato Lega Serie A. Concluderà la direttrice di ‘Io Donna’ Danda Santini. Modererà Paola Severini Melograni. Vincenzo Spadafora è stato protagonista negli ultimi giorni con Matteo Salvini sulla que stione dell’immigrazione. Al termine del dibattito riceverà dal comitato scientifico un riconoscimento per il suo impegno nella valorizzazione del mondo femminile e la tutela delle donne in difficoltà. Nelle scorse edizioni Spoleto ha ospitato straordinari congressi in rappresentanza della cultura, della ricerca scientifica, della politica, della scuola, del volontariato, della comunicazione, dei diritti, dell’agricoltura, dello spettacolo.