Il Tesoro approfitta dello stato di grazia che regna sui mercati finanziari dopo il mancato avvio della procedura di infrazione da parte dell’Ue nei confronti dell’Italia per spingere sul collocamento di titoli a lunghissimo termine a prezzi convenienti.
La riapertura del Btp a 50 anni con scadenza primo marzo 2067 attraverso un sindacato bancario ha portato a un collocamento di titoli per un controvalore di 3 miliardi di euro. Ottimo il dato sulla domanda: 17,5 miliardi, quasi sei volte l’importo offerto. L’84% della domanda è venuta da investitori esteri.
Il Btp cinquantennale – Matusalem – con cedola al 2,80% è stato collocato al prezzo di 98,52 corrispondente ad un rendimento lordo del 2,87 per cento. La riapertura del titolo è stata realizzata attraverso un sindacato composto da Citigroup Global Markets, Deutsche Bank, Goldman Sachs e UniCredit e dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani.
Dall’emissione, che risale all’ ottobre 2016, il titolo ha subito forti oscillazioni, arrivando a perdere fino al 36% del suo valore a febbraio del 2017. Oggi è scambiato poco al di sotto della pari.
Marco Sabella, Corriere.it