Iposodico e molto più ricco di sali minerali del pane convenzionale: è il pane che segna una nuova era del pane. Perché provarlo
Il contenuto di carboidrati non cambia, ma si mangia con molti meno sensi di colpa del pane convenzionale. Si tratta del nuovo pane iposodico fatto con acqua di mare: un’invenzione dei panificatori napoletani associati all’Unipan con Termomar e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che fino a qualche tempo fa era in vendita solo nei panifici di San Sebastiano al Vesuvio, ma ora arriva nei supermercati.
MENO SALE
Si tratta di pane al quale non viene aggiunto sale ulteriore rispetto a quello che c’è già nell’acqua marina con cui si produce, ma è comunque saporito.
Per la precisione, contiene l’1,3% di sale per chilo di farina rispetto al 2,5% che si usa normalmente. E se in un alimento così diffuso sulle nostre tavole il contenuto di sodio si abbassa praticamente della metà, si può davvero fare la differenza: ogni italiano consuma in media 11 grammi di sale al giorno, che sono più del doppio dei 5 grammi consigliati dall’OMS per evitare rischi per la salute come pressione arteriosa e malattie cardiovascolari.
COME È FATTO
L’acqua utilizzata per questo nuovo pane arriva dall’azienda Steralmar di Bisceglie che ha brevettato un sistema di decantazione, filtraggio, depurazione con raggi UV che rende l’acqua marina microbiologicamente pura, e ne mantiene contemporaneamente intatti tutti i sali minerali come magnesio, calcio, potassio, fluoro e iodio. L’altro vantaggio del pane marino, secondo le ricerche, del CNR sta anche qui: contiene molti più sali minerali di quello normale. Per ora si può assaggiare nei supermercati Sole 365, ma considerate le premesse la diffusione potrebbe presto allargarsi.
Fabiana Salsi, Vanity Fair