Caricati su server Amazon da app e società terze
Facebook ha annunciato di aver rimosso il database pubblico contenente i dati di 540 milioni di iscritti al social network che ieri sera è trapelato sul server cloud di Amazon e che rischiava di diventare un altro scandalo privacy. A scoprirlo e renderlo noto è stata la società di sicurezza informatica UpGuard, le informazioni sono finite sui server del colosso di Seattle attraverso due piattaforme esterne al social network.
“Le politiche di Facebook vietano la memorizzazione delle informazioni in un database pubblico”, ha spiegato la società, come riporta il sito di Reuters. Al momento non ci sono commenti di Amazon. I ricercatori di UpGuard hanno pubblicato un post ufficiale dopo aver scoperto il sito di notizie messicano ‘Cultura Colectiva’ aveva utilizzato il server Amazon per memorizzare i dati, inclusi numeri di identificazione, commenti, reazioni e nomi di account. E anche un altro database, quello proveniente dall’app ‘At the Pool’, elenca nomi, password e indirizzi mail di 22.000 persone.
‘Cultura Colectiva’ ha dichiarato che tutti i suoi dati provengono da interazioni degli utenti con le sue tre pagine su Facebook ed è la stessa informazione pubblicamente accessibile a chiunque stia navigando in quelle pagine. Secondo i ricercatori di UpGuard, le password memorizzate per l’app ‘At the Pool’ erano “presumibilmente” per l’applicazione e non per Facebook. L’app è stata chiusa nel 2014. La scoperta arriva a poco più di un anno dallo scandalo Cambridge Analytica, in cui la società di ‘data mining’ ha ottenuto dati personali di milioni di utenti del social network attraverso un’app usata come cavallo di Troia.
ANSA