Misure fiscali per la crescita economica; tutela del made in Italy; rilancio degli investimenti privati. Sono 8 i capitoli contenuti nella bozza del decreto legge crescita, visionato dall’Adnkronos, con cui il governo intende invertire la rotta dell’economia in Italia. Il provvedimento comprende, inoltre: interventi per semplificazione e promozione del sistema produttivo; interventi in materia di energia; misure per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione degli investimenti; programmazione e pianificazione degli investimenti; nuova finanza per l’impresa. Ecco, nel dettaglio, i punti più significativi della bozza
Nuove risorse per il Fondo di garanzia per la prima casa – Il rifinanziamento ammonta a 200 milioni nel 2019. La norma prevede la riduzione degli accantonamenti a copertura del rischio passando dal 10% all’8% dell’importo garantito.
Bonus per la valorizzazione dell’edilizia – Le imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che acquistano e, entro i successivi 10 anni, demoliscono e ricostruiscono l’edificio potranno beneficiare di diversi incentivi: una tantum di 200 euro per l’imposta di registro e le imposte ipotecaria e catastale; possibilità di variazione volumetrica e alienazione rispetto al fabbricato preesistente. 2019.
Contributi ai comuni per energia e sviluppo sostenibili – ‘Contributi ai comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile’ è il titolo di un articolo, contenuto nella bozza del decreto che consente al ministero dello Sviluppo economico di procede all’assegnazione automatica, in favore delle amministrazioni comunali, di contributi, nel limite massimo di 600 milioni di euro per l’anno 2019. Gli interventi e le forniture devono essere avviati entro il 15 ottobre 2019. Le risorse dovranno essere destinate alla realizzazione di progetti per: l’efficientamento dell’illuminazione pubblica; il risparmio energetico negli edifici di proprietà pubblica o destinati all’uso pubblico; l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Gli enti locali dovranno utilizzare le risorse anche per lo sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonché progetti in materia di mobilità sostenibile.