Gli investitori a caccia di rendimento guardano sempre più al reddito fisso. Sul mercato sembra scoppiata una vera e propria bond mania. Lo sottolinea un rapporto di Bank of America Merrill che ha messo sotto la lente la raccolta fondi in Europa per scoprire cosa stanno cercando oggi i risparmiatori. Dall’analisi emerge che i fondi obbligazionari europei del reddito fisso hanno registrato la miglior raccolta settimanale dal 2017.
Gli analisti di BofA sottolineano: “L’inversione a U delle banche centrali, il nuovi stimoli annunciati dalla Bce e la sospensione del rialzo dei tassi dagli Stati Uniti ha scatenato una ricerca di rendimento globale che ha beneficiato soprattutto il reddito fisso. Mentre si continua a registrare una raccolta netta nei fondi obbligazionari sono aumentati i riscatti dai fondi azionari, spinti dal peggioramento del contesto macro, dimostrato anche dal pmi tedesco”, dicono gli analisti di BofA.
In particolare i fondi che investono in obbligazioni ad alto rating hanno registrato un record di raccolta per la terza settimana di seguito, con un ritmo sempre più accelerato. A raccogliere sono stati sia i fondi tradizionali sia gli Etf. Gli investitori hanno, però, scelto di puntare anche sui comparti specializzati sui titoli high yield, che hanno registrato la quarta settimana di seguito di raccolta positiva. In particolare la metà della raccolta si è rivolta ai fondi high yield globali e l’altra metà si è divisa tra specializzati in titoli europei e specializzati in titoli Usa. I flussi sono stati positivi anche verso i prodotti specializzati sui bond governativi.
Nel frattempo i fondi azionari europei hanno continuato a registrare un record di raccolta netta negativa e quindi è aumentato il decoupling tra reddito fisso e azionario in termini di raccolta. D’altronde Giacomo Alessi, Research Analyst di Marzotto Investment House, sottolinea che il mercato ha dato una doppia interpretazione alla svolta della Fed: “Il mercato ha reagito interpretando il rallentamento della crescita come notizia positiva sul lato obbligazionario e negativa sul lato azionario, questo perché, nonostante la sostanziale immutata strategia la Fed ha esposto stime di rialzo dei tassi di interesse decisamente più basse rispetto a dicembre”.
Il rendimento dei titoli di Stato decennali giapponesi è sceso fino allo 0,095%, sui minimi dall’agosto del 2016. Il costo di finanziamento del Bund decennale è poi tornato sotto quota zero per la prima volta dal 2016 e la curva dei rendimenti Usa tra tre mesi e dieci anni si è invertita per la prima volta dal 2007. Gli operatori inoltre scommettono sempre più su un possibile tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. In particolare, in base ai future sui Fed Fund, il mercato assegna una probabilità del 57% a una riduzione del costo del denaro entro la fine del 2019, in netto rialzo rispetto all’11% di un mese fa.
Roberta Castellarin, Milano Finanza