La compagnia ha ammesso l’errore, aggiungendo che la sua presenza non doveva essere un segreto
Nest Guard è un sistema d’allarme con sensori di movimento e tastiera. Il dispositivo rileva la presenza di estranei, all’interno dell’abitazione. Allo stesso tempo però, contiene un microfono, con cui attivare l’assistente virtuale. Il problema però, è che quest’ultima specifica non era stata comunicata agli utenti.Insomma, Google si era dimenticata di menzionare la presenza del microfono.
A inizio febbraio, la compagnia, che ha acquistato Nest nel 2014, aveva pubblicizzato la possibilità di utilizzare Google Assistant con il nuovo aggiornamento. Di conseguenza è apparso subito chiaro che all’interno del dispositivo ci potesse essere un microfono. Ma la sua presenza non era mai stata precisata in un nessun documento o manuale del prodotto. Per questo motivo, Business Insider ha subito chiesto chiarimenti a Google. La compagnia ha ammesso che «non doveva essere un segreto e avrebbe dovuto essere elencato nelle specifiche tecniche – ha spiegato un portavoce – è stato un errore da parte nostra». Allo stesso tempo la compagnia ha anche specificato che «il microfono non è mai stato acceso e si attiva soltanto se gli utenti abilitano l’opzione».
Un caso simile era successo, anche con gli speaker Sonos Play 5, nel 2010. Il microfono nascosto è stato scoperto da alcuni recensori. Alla fine però, è rimasto, tanto da essere, al momento, compatibile con Alexa.
La Stampa