Google+ è prossimo alla fine e probabilmente non mancherà a nessuno

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Dopo averci riflettuto a lungo – forse anche un po’ troppo – e in maniera attenta, a Mountain View, lo scorso ottobre, è stata presa una decisione: Google+, il social network di casa Google, verrà chiuso.

Il motivo? Scarso interesse suscitato negli utenti a parte, i quali, al momento dell’esordio del servizio, a giugno del 2011, erano già piuttosto presi nello sperimentare le grazie di Facebook (basti pensare che, stando alle analisi effettuate, il 90% delle sessioni utente di Google+ dura attualmente meno di cinque secondi), a dare il “colpo di grazia” è stata la falla di sicurezza, resa nota dal WSJ, che ha messo a repentaglio i dati di ben 500 mila utenti. La società, però, aveva deciso di non pubblicare nulla sulla vicenda, risolta poi nel marzo dello scorso anno, ma, di fatto, una volta venuto a galla il “misfatto” non ha potuto che ammettere la cosa e decidere di mandare in pensione Google+.

Lo shutdown è previsto per il 2 aprile di quest’anno. Sino ad allora, alcune funzionalità verranno disabilitate in maniera graduale. Per essere precisi, già a partire dal mese corrente gli utenti non sono più in condizione di creare nuove pagine, community ed eventi, mentre tutte le funzioni legate ai commenti saranno rimosse da Blogger (la piattaforma di blogging gestita da Google stessa) dal 7 marzo. In seguito, il colosso delle ricerche in Rete eliminerà anche i commenti del social network su tutti i siti.

Inoltre, nelle prossime settimane tutti i pulsanti di accesso a Google+ smetteranno di funzionare e in alcuni casi verranno sostituiti da pulsanti di accesso a Google. Considerando, poi, che alcune community potrebbero aver accumulato grandi quantità di dati importanti, Google darà ai relativi moderatori l’opportunità di scaricare i contenuti presenti nei vari post sino all’inizio del mese di marzo.

Martina Oliva, Business Insider Italia