La Ceo Mandy Ginsberg lo ha detto senza esitazione: “Per noi festeggiare San Valentino sarà quasi un obbligo”. Raggiante, la 48enne manager può essere definita la regina del dating. Pochi giorni fa ha illustrato a una platea di analisti finanziari i risultati eccellenti della sua azienda, Match Group. Il nome non dice niente? E’ la società che possiede Tinder, la più difffusa app per dating, e una mezza dozzina di altri siti o piattaforme di incontri. Il business sta andando benissimo, trainato dal boom di Tinder. Nell’ultimo trimestre del 2018 i ricavi sono balzati del 21% a 457 milioni di dollari, superando il consensus degli analisti (449 milioni). L’utile netto è stato di 116 milioni di dollari, contro una perdita di 9 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Dice Mandy Ginsberg: “Dieci anni fa circa il 3% delle relazioni fra le persone iniziavano su un sito di incontri, oggi negli Stati Uniti il 30% dei matrimoni ha avuto origine con un like o uno swipe su uno dei nostri siti o delle nostre app”.
Felici gli utenti (si spera), felici gli azionisti. Dopo l’annuncio dei risultati, l’azione Match Group il 7 febbraio ha fatto un balzo del 14% chiudendo al massimo storico di 60,4 dollari. In un anno il titolo ha guadagnato il 68%. Match Goup oggi capitalizza 3,6 miliardi di dollari, praticamente il triplo di quanto valeva nel 2015, quando si era quotata a Wall Street.
Il segreto di tanto successo è non lasciare mai soli gli utilizzatori. Match Group sta costruendo un monopolio sul bisogno di relazioni intime delle persone. La società studia in continuo la possibilità di creare prodotti ad hoc per persone che hanno qualcosa in comune, come può essere l’età, l’origine etnica, l’inclinazione politica. Una indagine condotta internamente da Match Group ha messo in evidenza che in media i single usano contemporaneamente quattro diverse applicazioni di dating. “Noi dobbiamo possederle tutte”, dice Ginsberg.
Pochi mesi fa Match Group ha acquistato il 100% di Hinge, un sito frequentato da 35-40enni, alla ricerca di relazioni durature, più che di avventure di una notte. Nel bouquet dell’offerta del gruppo ci sono molti altri siti di incontri, fra i quali OkCupid e Plenty of Fish, per un totale di 8,2 milioni di utilizzatori.
Non c’è dubbio che l’app dalle uova d’oro è Tinder: nel 2018 il numero degli utilizzatori è salito di 1,2 milioni arrivando a un totale attuale di 4,4 milioni di persone. L’app si sta espandendo in tutto il mondo comprese India, Giappone e Corea. Nell’ultimo trimestre i ricavi sono saliti del 57%. L’app è diffusa in 190 Paesi e utilizzabile in 46 lingue. Ma Tinder è più che mai focalizzata su un’utenza giovane, tipicamente studenti ventenni.
L’acquisto di Hinge segna l’intenzione del gruppo di corteggiare un pubblico più adulto e forse più timido: Match Group sostiene che la metà circa di tutti i single americani ed europei non ha mai sperimentato un sito o un’app di incontri. In tutto il mondo, poi, sarebbero 600 milioni i single dotati di connessione a Internet, ma i due terzi di questi (400 milioni) non avrebbero mai cercato l’anima gemella su un sito.
Che il mercato sia grande lo certifica anche Nomura: secondo la banca giapponese il mercato del dating online arriverà a valere oltre 12 miliardi di dollari nel 2020.
Franco Velecich, Business Insider Italia