Modem Libero, breve guida sintetica

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Dal mese scorso anche in Italia tutti i provider devono permettere agli utenti di connettersi a Internet con un modem privato e non necessariamente con quello fornito in comodato. Ecco come sfruttare i vantaggi della liberalizzazione e come essere sicuri che tutto funzioni a dovere con qualsiasi operatore

Dopo più di un anno la battaglia dei sostenitori del modem libero è stata vinta . I grandi provider internet, che pure avevano provato a fare ricorso contro la delibera AGCOM n. 348/18/CONS, hanno già dovuto accettare la decisione dell’ente garante e consentire a tutti i clienti di connettersi alla rete anche con un modem di proprietà. Con questa breve guida sintetica proviamo a rispondere alle domande più frequenti sulla liberalizzazione del modem, per capire come sfruttarne i vantaggi ed evitare i problemi più frequenti.

I vantaggi
Il primo e più evidente vantaggio che deriva dalla liberalizzazione del modem è la libertà di scelta per il consumatore. Il cliente può finalmente comprare un router adeguato al proprio utilizzo, senza dover per forza accettare quello offerto in comodato dal provider (che pure potranno continuare ad offrire questa opzione gratuitamente).

Chi ha una casa molto grande potrà comprare un router più potente e con la possibilità di creare reti più ampie grazie a un sistema di ripetitori, ad esempio, mentre chi sta in un piccolo appartamento potrà risparmiare acquistando un dispositivo più economico. Gli appassionati di domotica, poi, possono scegliere fra modelli che integrano già un ecosistema di controllo degli altri dispositivi smart, e che possono operare anche da centralino telefonico. Sono solo alcuni esempi: il mercato dei modem-router è ricco di opzioni.

Con un modem di proprietà, poi, il cliente paga solo il costo del dispositivo: non ci sono canoni di comodato, né costi poco trasparenti per l’affitto a tempo indeterminato del dispositivo. Aumenta anche la sicurezza, perché gli aggiornamenti non sono demandati al provider, bensì ai produttori che hanno interesse a mantenere sicuri i propri dispositivi. A questo proposito è bene scegliere un modem di produttori dalla lunga esperienza e con una buona reputazione in termini di sicurezza, come ad esempio AVM, Netgear, Tp-Link.

Nuovi e vecchi clienti, tipo di connessione
Uno dei dubbi più comuni sul modem libero riguarda l’applicabilità della liberalizzazione anche ai vecchi clienti. La delibera dell’AGCOM stabilisce chiaramente che tutti i clienti, senza distinzioni, devono essere posti nella condizione di poter utilizzare un dispositivo di proprietà a partire dal 30 novembre 2018.Gli operatori non possono dunque rifiutare di fornire ai clienti tutti i dati necessari per l’accesso.

Non ci sono limitazioni neanche alla tipologia di connessione in uso: indipendentemente dal servizio scelto il cliente deve essere messo in condizione di poter utilizzare un proprio modem. In caso di connessioni particolari, come ad esempio la fibra, è necessario selezionare con attenzione il modem da comprare per essere sicuri della compatibilità con il servizio offerto dal provider.

Configurazione e connessione
La configurazione e la connessione del modem di proprietà non dovrebbe comportare difficoltà maggiori rispetto all’installazione del dispositivo in comodato. Tutti i dispositivi commercializzati negli ultimi anni includono interfacce di installazione semplici da seguire per chiunque possegga un livello base di alfabetizzazione informatica. Se ve la cavate con Office, sapete cambiare una lampadina e installare un decoder TV, ci sono ottime probabilità che non abbiate alcun bisogno di un tecnico per configurare il vostro modem.

La delibera dell’AGCOM obbliga inoltre tutti gli operatori a comunicare ai clienti i dati necessari per connettersi alla rete, in maniera chiara, e fornendo ogni possibile dettaglio necessario alla configurazione della connessione. Nel caso non abbiate ancora ricevuto queste informazioni dal vostro operatore, o se le avete ignorate pensando che non fossero nulla di troppo importante, niente paura.

AVM, produttore dei famosi router FRITZ!Box , ha allestito una pagina con un elenco degli operatori italiani che riporta le modalità di invio o ricezione dei dati di connessione e i link alle pagine di supporto tecnico di ciascun provider. Nel caso il vostro modem sia un FRITZ!Box dall’elenco potete inoltre accedere alla pagina specifica per la configurazione del router allestita dal servizio tecnico del produttore tedesco.

Smettere di pagare il vecchio modem
Una volta che avete comprato e collegato il vostro modem alla rete, il passaggio successivo è smettere di pagare per il modem fornito dall’operatore. In genere gli operatori richiedono la restituzione fisica del dispositivo in comodato, ma le modalità per effettuare tale operazione possono cambiare da provider a provider. Per capire come procedere a questa ultima operazione è bene rivolgersi dunque al servizio clienti del proprio fornitore di servizio, che saprà indicarvi modalità e tempi per la restituzione.

Responsabilità del modem
Ora che il modem non è più fornito dall’operatore, è bene ricordare che i provider non si faranno carico dei problemi che dovessero eventualmente sorgere con il dispositivo. In caso di guasto o problema tecnico sarà dunque necessario rivolgersi al produttore del dispositivo o a chi ce l’ha venduto e non all’operatore di telefonia (a meno che, ovviamente, il problema non sia legato alla rete), proprio come si fa con la lavatrice, la lavastoviglie o il frigorifero. Lo stesso vale per gli aggiornamenti e le patch di sicurezza che dovranno essere fornite dal produttore e installate direttamente dall’utente.

Andrea Nepori, lastampa.it