I segreti delle star / Brigitte Bardot

Share

La fragile dea della sensualità con la forza di remare contro

Inquieta e libera, spesso insoddisfatta dall’amore e dal lavoro, ha tentato quattro volte di uccidersi. Condannata per aver attaccato l’immigrazione islamica e le moschee

(di Cesare Lanza per LaVerità) Il segreto di Brigitte Bardot nella profondità indecifrabile della sua complessa personalità era incentrato su aspetti diversi, in apparenza contraddittori. La dea del sesso, una straordinaria femmina di mente libera, che non aveva paura di andare controcorrente, di esprimersi con cruda verità, sia per la sua intima vita privata, sia per prendere fortissime posizioni personali: dalle numerose esperienze amorose e sessuali, alla difesa intrepida degli animali e, in età più adulta, a durissime convinzioni antislamiche. E sempre inquieta, disperata, fino al punto di tentare quattro volte volte di suicidarsi. Di BB hanno scritto qualsiasi cosa: libri, saggi, interviste. Sia esaltazioni sia provocazioni. Ho scelto un bouquet di citazioni, su ciò che hanno detto di lei e, soprattutto, su ciò che Brigitte ha detto di sé stessa. Ecco l’analisi pensosa della scrittrice Anna Maria Ortese: «Ho respinto scrittori che veneravo, per una sola scena d’iniquità, e adorato gente considerata infima, per una sola parola d’amore verso una pìccola persona. Persone di un mondo a me lontanissimo come l’attrice francese Brigitte Bardot, sono diventate capi invisibili e venerati di una nuova Chiesa planetaria, quando le ho sentite parlare di questo popolo. E ora ritengo Brigitte Bardot – per la sua conversazione di un giorno, in televisione, per gli orrori che ha medicato e la sua indicibile pietà per piccole persone lontane – regina di Francia, e non riconosco alla Francia nessuna donna più eminente». Margherite Duras: «L’impossibile sogno dell’uomo sposato». Claudia Cardinale: «Povera, cara, amica Brigitte: l’ho conosciuta e ho lavorato insieme a lei quando era giovanissima. Ed era estremamente fragile. Ha sempre detestato questo mestiere: lo dimostrava arrivando sempre in ritardo, stancandosi subito, protestando, rifiutando di fare questo o quello… E autenticamente infelice: la ragione è che non ce l’ha fatta a crescere, ncn ce la fa a contare su sé stessa: si appoggia sempre a qualcuno, che poi ne approfitta».

E lei, Brigitte? Ecco cosa ha scritto sugli uomini e gli animali. «Non importa che sia di destra o di sinistra, ma abbiamo bisogno di una voce che si alzi e che difenda i diritti degli animali». «Gli uomini sono delle bestie, anche se persino le bestie non si comportano come gli uomini». «Ho dato la mia bellezza e la mia giovinezza agli uomini. Ho intenzione di dare la mia saggezza e la mia esperienza agli animali». Poi, le molestie. È tornata a dare scandalo, parlando controcorrente del caso Weinstein e delle denunce subite dalle 3 attrici. «Le attrici fanno le civette per ottenere la parte»: è l’esordio dell’intervista a BB pubblicata sul sito di Paris Match. «Poi vengono a raccontare di essere state molestate e tutto questo finisce per nuocere loro». BB ha specificato di non essere «mai stata vittima di molestie sessuali» e che anzi era lusingata e riteneva «affascinante che mi dicessero che ero bella o che avevo un bel sederino, questo tipo di complimenti sono piacevoli». Dunque ritiene che la denuncia da parte di molte attrici sia spesso «ipocrita, ridicola, irrilevante». «I giovani sono anestetizzati», ha detto Brigitte Bardot in un’intervista a Miriam Diez Bosch della rivista spagnola Aleteia. Secondo lei, tutti gli esseri umani si sono «disumanizzati». «L’amore e la difesa degli animali sono innati in lei?». BB: «Sì, sono nei miei geni. Durante l’infanzia ho sofferto molto per il fatto di non avere un animale. Era l’epoca della Seconda guerra mondiale, vivevo con i miei genitori in un appartamento di Parigi e avevamo già notevoli difficoltà per sopravvivere, e quindi niente animali». «Ha nostalgia di un mondo in cui animali ed esseri umani siano più uniti?». BB: «Oh sì, mi piacerebbe moltissimo, ma l’uomo ha sempre spaventato gli animali, visto che per loro è sinonimo di morte… Molte persone pensano che gli animali siano una fonte di reddito o di piacere. Dobbiamo far comprendere loro che, come gli esseri umani, gli animali sentono immensamente il dolore, la gioia, la disperazione e il benessere. I loro istinti sono estremamente sensibili e sviluppati. «Quali sono i valori che alcuni esseri umani hanno perduto?». BB: «Gli esseri umani si stanno disumanizzando, si sono moltiplicati in modo invasivo e inquietante, senza rispetto per la natura, espellendo gli animali, cacciandoli per appropriarsi dei loro territori. «Lei è una combinazione di etica ed estetica. Crede che la bellezza e la giustizia possano salvare il mondo?». BB: «La bellezza è rara, la degenerazione umana mi costerna. La giustizia è andata in vacanza e non è più tornata». «La provocazione è necessaria per far avanzare le cose?» BB: «Nella nostra epoca sì. Tutto ciò che è scandaloso ha un’eco. Il convenzionale annoia, non è di moda». «Nell’immaginario collettivo è sempre stata «la donna». BB: «Essere ancora oggi “la donna” è un bell’omaggio, ma non ci penso, ho preoccupazioni maggiori». «L’amore per gli animali non è una cosa provvisoria. Pensa di lottare fino alla fine dei suoi giorni con loro e per loro?». BB: «Sì, andrei fino in capo al mondo per cercare di ottenere l’abolizione dei sacrifici nei mattatoi, della sperimentazione e della tauromachia, della pelletteria e degli animali selvaggi al circo, così come vorrei che gli zoo chiudessero». «Sente un desiderio 0 una necessità spirituale?». BB: «Sì, sono sotto la protezione della Madonna, per la quale ho una devozione totale. Le ho costruito una piccola cappella tra i pini del mio giardino e mi ritiro lì ogni volta che posso. Mi rivolgo direttamente a Dio o alla Vergine, senza passare mai per intermediari umani». «Un’ultima parola per le nuove generazioni. Cosa vorrebbe condividere con loro?». BB: «La maggior parte di loro mi sembra di un altro pianeta. Sono anestetizzati e influenzati dalle loro negligenze e dalle droghe pericolose. A quelli che ancora sembrano normali chiedo un po’ di rispetto, di amore per la fragilità degli animali… Li ho scelti perché non mi hanno mai delusi».

Sincerità, verità, crudezza anche su un altro argomento delicato: i gay. Nel libro Un grido nel silenzio del 2003, Bardot depreca i nuovi atteggiamenti di alcuni omosessuali, che ritiene ridicoli e decadenti, definiti «fenomeni da baraccone». In una lettera inviata a una rivista gay francese, Bardot si difende dalle accuse di omofobia scrivendo che «a parte mio marito, che potrebbe anche diventarlo un giorno, io vivo circondata da omosessuali. Per anni sono stati il mio sostegno, i miei amici, i miei figli adottivi e i miei confidenti». Nel 1996 Bardot ha confidato di aver avuto lei stessa una relazione omosessuale in gioventù. Alcune sue opinioni del libro, relative all’uccisione rituale dei montoni con lo sgozzamene, furono giudicate razziste e offensive verso i musulmani e superficialmente contestate. Nel 2001 BB fu condannata ad una multa di 4.000 euro per «istigazione all’odio e alla violenza razziale» quando in Una lettera aperta alla mia Francia perduta aveva attaccato l’immigrazione islamica, lo sgozzamento dei montoni, oltre al gran numero di moschee esistenti in Francia «mentre i campanili tacciono per mancanza di parroci». Lo stesso testo, pubblicato su Le Figaro il 26 aprile 1997, le era costato altre due multe, 1.500 euro e 3.000 euro. Le frasi finite sotto accusa sono chiare. «Sono contro l’islamizzazione della Francia… Quest’obbedienza obbligatoria e questa sottomissione mi disgustano». E ancora: «Non abbiamo più il diritto di essere scandalizzati quando clandestini o mendicanti danno l’assalto alle nostre chiese per trasformarle in porcili umani, defecando dietro l’altare, pisciando contro le colonne, diffondendo i loro odori nauseabondi sotto le volte sacre del coro». Il 10 giugno 2004 Brigitte Bardot viene condannata da una corte francese, per «incitamento all’odio razziale», al pagamento di una multa di 5.000 euro. Nel 2008 nuovamente condannata dal giudice Nicolas Bonnal (l’accusa aveva chiesto due mesi di carcere con la condizionale) al pagamento di una multa di 15.000 euro per istigazione all’odio verso la comunità musulmana. In particolare, vengono condannati i passaggi relativi ali’«islamizzazione della Francia» e alla «sotterranea e pericolosa penetrazione dell’Islam». Nel 1996 Brigitte Bardot è stata citata in tribunale dall’ex marito Jacques Charrier e dal figlio Nicolas-Jacques per alcuni contenuti del libro autobiografico Initiales B.B: qui la scrittrice ha descritto l’ex coniuge come un bruto e alcolizzato, e raccontando del figlio afferma che avrebbe voluto abortire. Molti hanno scritto che il maggior vizio di Brigitte Bardot sia l’esplicita irriverenza, con la quale esprime, pubblicamente, i propri pensieri e le proprie idee, spesso radicalmente in contrasto con l’opinione pubblica prevalente. Nel 1970, lo scultore Alain Gourdor. si è ispirato a Brigitte Bardot per la realizzazione di un busto di Marianne, l’emblema nazionale francese. Nel 1974, cinque anni dopo il divorzio, Gunter Sachs, suo ex marito, commissionò ad Andy Warhol un ritratto della diva. Il quadro, stimato 5 milioni di euro, è stato venduto all’asta nel 2012 da Sotheby’s, a Londra. Ancora: una statua in bronzo dedicata a lei dalla scultrice Christina Motta, è presente ad Armaqào dos Buzios, nello stato di Rio de Janeiro, in Brasile. Infine il 28 settembre 2017 è stato inaugurato a Saint-Tropez un monumento a BB in occasione del suo 83° compleanno. La statua, in bronzo, è ispirata a un acquerello della Bardot di Milo Manara, selezionato tra tante altre opere dalla stessa attrice. Nella moda, la scollatura Bardot (a eolie largo aperto, che espone le spalle), prende il nome da lei. Brigitte ha reso popolare questo stile, che è usato specialmente per golf lavorati a maglia e maglioni, ma anche per magliette e vestiti. BB ha portato nella mod a anche la pettinatura a «nido d’api», la cosiddetta choucroute. e gli abiti di percalle, dopo aver indossato un vestito a quadretti rosa, progettato da Jacques Esterel, al suo matrimonio con Charrier.

Brigitte Anne Marie Bardot è nata a Parigi, il 28 settembre 1934. Primo chiassoso amore, da minorenne, con Roger Vadim: genitori contrari, primo tentativo di suicidio («accese il forno e ci buttò dentro la tasta», ha scritto Dagospia). Interminabili follie amorose, con quattro matrimoni e un centinaio di amanti, anche alcune donne. Da Jacques Charrier a Gunter Sachs, Gigi Rizzi il playboy italiano sessantottino, Mike Sarne, Warren Beatty, Serge Gainsbourg, Alain Delon, Nino Ferrer, Bab Zagury… «Meglio essere infedeli», ha detto, «piuttosto che fedeli senza volerlo». Il matrimonio più duraturo è l ‘ultimo, 1992, con un esponente politico del Front national, Bernard d’Ormale. Era stata una delle poche attrici europee ad attrarre l’attenzione dei mass media negli Stati Uniti. Lei e Marilyn Monroe, le icone della sessualità femminile degli anni Cinquanta e degli anni Sessanta. Vadim le procura un invito a Hollywood, ma e giudicata pericolosa: nel cinema americano erano preferite attrici acqua e sapone come Doris Day, che rappresenta la perfetta moglie americana. In Francia esplode in La verità (1960), diretto da Henri Georges Clouzot. Durante la lavorazione trascura il marito malato e il figlio appena nato, il regista si rivela molto esigente nei suoi confronti e lei inizia una relazione con il protagonista Sami Frey. Grande stress. Poco dopo la fine delle riprese tenta, di nuevo, il suicidio. Si ritira nel Sud della Francia, è scontenta del lavoro, dell’amore, di tutto. E ir. seguito, ancora due volte, senza riuscirvi, prova ad uccidersi. Nel 1974, appena prima del suo quarantesimo compleanno, annuncia il suo ritiro dalle scene: ha girato più di 50 film.