![Roberta Neri, a. d. Enav](https://www.lamescolanza.com/wp-content/uploads/2019/01/neri-enav.jpg)
“Il piano industriale, inoltre, a regime, ridurrà la forza lavoro di 430 unità operative sugli attuali 2300 dipendenti, utilizzando il meccanismo del turnover che però ad oggi non dà certezze riguardo l’accesso alla pensione proprio del personale principalmente interessato dal suddetto Piano Industriale”, prosegue Unica.
“A tutti gli operativi – sostiene ancora Unica – sarà richiesto uno sforzo enorme per l’acquisizione di competenze ad oggi frazionate sui vari impianti territoriali che richiederà iter addestrativi pesanti e cambierà radicalmente il modo di offrire un servizio ad oggi al top in Europa per quanto riguarda puntualità, sicurezza e risultati economici. Questi processi si scontrano con i dati di bilancio degli ultimi anni che vedono l’utile aziendale lievitare costantemente: 66,1 mln nel 2015; 76,3 mln nel 2016 e 101,5 mln nel 2017 con previsioni di incremento anche per il 2018”.
“Il tentativo di dialogo instaurato nei mesi scorsi non ha minimamente smosso Enav dai propri propositi e neanche il precedente sciopero e le riunioni che ne sono succedute, hanno portato alcuna ipotesi di soluzione condivisa. Abbiamo esternato tutto il nostro disappunto alla delegazione aziendale nella riunione di venerdì scorso ma l’azienda ha ribadito l’indisponibilità a modificare il Piano. Enav è consapevole che se non riprenderà il confronto dichiarandosi disponibile a rivedere gli effetti del Piano Industriale sul personale, lo sciopero non potrà essere scongiurato”, conclude Unica.
Adnkronos