Dopo l’ok vincolato della Commissione europea l’autorità non aprirà l’istruttoria. Con l’acquisizione non si superano i tetti su canali e ricavi
L’acquisizione degli asset di 21st Century Fox da parte della Disney ottiene il sostanziale via libera anche in Italia dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. La commissione guidata da Angelo Marcello Cardani ha infatti deciso di non avviare l’istruttoria sui limiti antitrust. Mettere insieme le attività di Fox e quelle di Walt Disney Italia non comporta infatti il superamento dei tetti in termini di canali e ricavi imposti dal Testo unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici. Viste le dimensioni dell’operazione, 71,3 miliardi di dollari (62,3 mld di euro), si era già espressa la Commissione europea e perciò non servirà un intervento dell’antitrust italiano.
Con l’operazione del giugno dello scorso anno Disney a livello globale ha acquisito alcune controllate della 21st Century Fox di Rupert Murdoch, inclusi gli studi cinematografici e televisivi, le reti via cavo e le attività televisive internazionali, ma non Sky, andato a Comcast che si era battuta per avere l’intero gruppo. Nel pacchetto che passerà al gruppo guidato da Bob Iger a operazioni concluse non ci saranno inoltre le attività nelle news nello sport soprattutto negli Usa che saranno scorporate e resteranno in una nuova società nelle mani della famiglia Murdoch.
A novembre la Commissione ha dato il suo via libera all’acquisizione-fusione, con la condizione però che siano cedute le partecipazioni europee detenute da Disney attraverso la joint venture A&E con Hearst, tra le quali c’è anche A&E Television Networks Italy (con i canali History, Crime+Investigation e Blaze, tutti su Sky).
In Italia la 21St Century Fox possiede le società che fanno parte del gruppo Endemol (di cui la 21St ha il 50% mentre la restante quota è di Apollo Global Management), ma soprattutto alcune società targate Fox tra le quali Fox Networks Group Italy a cui fanno capo i diversi canali televisivi. La società ha autorizzazioni per il digitale terrestre con il marchio Fox Sports attualmente non attive, e autorizzazioni satellitari per i marchi Fox, Fox Crime, Fox Animation, Fox Comedy, National Geographic, Nat Geo People e Nat Geo Wild, oltre ai non attivi Fox Sports (chiuso lo scorso giugno), Fox Sport Plus, Fox+ e Fox One. È inoltre editrice dei siti Fox Sports, Mondo Fox e Foxlife.it.
Nella delibera dell’Agcom di cui è stato relatore il commissario Mario Morcellini, si spiega come l’acquisizione non faccia superare al nuovo gruppo i limiti imposti dal testo unico sul digitale terrestre: sul dtt Fox ha infatti tre autorizzazioni per canali televisivi in chiaro mentre Disney non ha autorizzazioni in chiaro ma solo a pagamento, quindi non si supererà il tetto del 20% dei programmi in capo a un solo soggetto sul totale di quelli trasmessi sulla piattaforma. Insieme, inoltre, Fox e Disney non superano il 20% dei ricavi totali del Sic, il sistema integrato delle comunicazioni che l’Agcom valuta annualmente per tenere d’occhio eventuali sforamenti dai limiti ai fini della tutela della concorrenza.
Nel 2016, l’ultimo dato disponibile, il valore del Sic era di 17,64 miliardi di euro e la 21St Century Fox, il gruppo di maggiori dimensioni, ne aveva una quota del 15,2%, circa 2,7 miliardi di euro a perimetro completo, incluso quindi anche Sky. The Walt Disney Company Italy in quell’anno ha registrato ricavi per 363,7 milioni, siamo quindi ben lontani dall’aver raggiunto il 20% del Sic anche mantenendo i perimetri originari.
Infine, le attività digitali dei due gruppi unite non supereranno il 40% dei ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche, altri limite posto dal testo unico.
Andrea Secchi, Italia Oggi