Le 10 tendenze per il prossimo anno secondo la ricerca Ericsson ConsumerLab: smart speaker, 5G e attesa per orologi ecologici
Come sarà il prossimo anno, almeno sotto il profilo della tecnologia, dell’innovazione e del digitale? Ericsson, il colosso svedese delle reti di comunicazione, prova a prevederlo con i suoi 10 trend per il 2019. Al centro delle diverse tendenze ci sono gli smart speaker, assistenti digitali che stanno invadendo le nostre case: oltre il 60% degli utenti che li utilizza pensa infatti che saranno in grado di fare un salto in avanti e dunque di comprendere i nostri stati d’animo entro tre anni. Prendendo parte alle discussioni familiari (litigate incluse), proprio come fossero membri della famiglia.
Fra l’altro, circa la metà degli utenti che utilizza assistenti virtuali vorrebbe poter automatizzare il pagamento di bollette e abbonamenti, cosi come la fornitura di prodotti generici presenti nella propria abitazione. Passando ad altro, invece, nonostante questa fiducia rimane una punta di diffidenza verso certe applicazioni, visto che il 45% dei consumatori crede che le app raccolgano dati sul proprio conto anche quando non sono in uso. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica e molti altri simili che hanno colpito le piattaforme più popolari non c’è d’altronde da stupirsi.
Le informazioni contenute nel report si basano sulle attività di ricerca di Ericsson ConsumerLab eseguite da oltre 23 anni a livello globale e si basano principalmente sui dati di un sondaggio condotto online lo scorso mese di ottobre su utenti internet avanzati in dieci tra le più influenti città al mondo.
Quanto alla realtà virtuale o aumentata, più del 50% degli utenti di AR o VR desidererebbe app, visori e guanti che forniscano una guida virtuale per attività pratiche quotidiane come cucinare o effettuare riparazioni. Il 48% vorrebbe addirittura da questi dispositivi il dono dell’ubiquità: degli avatar online in grado di imitarli perfettamente così da consentire loro di essere in due posti contemporaneamente.
Fra le tendenze si registra anche una certa attenzione all’ambiente: il 39% dei consumatori desidererebbe infatti un orologio ecologico che misuri la propria “impronta ecologica” mentre il 31% è convinto è spaventato dall’attenzione che i dispositivi digitali ci sottraggono e si dice sicuro che presto sarà necessario andare in una “palestra” per esercitarsi a pensare, poiché il processo decisionale quotidiano diventerà sempre più automatizzato.
Quanto a desiderata vari, il 51% si dice infastidito dal dover sempre dare il proprio consenso all’utilizzo dei cookie per la raccolta dei dati sui siti internet, pratica introdotta da una indicazione del Graante della privacy del 2014, e circa il 20% degli utenti di smartphone ritiene che il 5G sarà in grado di connettere meglio i dispositivi IoT, come elettrodomestici e contatori.
“Provate ad immaginare uno smartphone che oltre a sapere ciò che fate è in grado di sapere chi siete – spiega Michael Björn, Head of research agenda at Ericsson Consumer & IndustryLab e principale autore del report – oggi l’intelligenza artificiale può comprendere la vostra personalità semplicemente guardandovi negli occhi. Ecco perché gli early adopter delle nuove tecnologie prevedono un futuro in cui i nostri dispositivi ci conosceranno meglio di quanto noi conosciamo loro”.
Repubblica.it