Il colosso del caffè con la ex startup degli autisti fai-da-te, che ha allargato la sua influenza al mondo delle consegne: Starbucks si è accordata con Uber per consegnare a domicilio caffè da 2.000 punti vendita negli Usa.
A rendere noto il passo insieme è stato in persona l’amministratore delegato di Starbucks, Kevin Johnson, nel corso di una intervista al Financial Times
L’accordo, ha rimarcato, somiglia a quello definito tre mesi fa in Cina con Alibaba, per consegne a domicilio in 30 città cinesi dai punti vendita Starbucks. “Abbiamo imparato un sacco di cose sui servizi di consegna, e ora le stiamo applicando negli Stati Uniti”, ha detto il manager.
E’ questa una delle ultime mosse per rinvigorire la crescita nel Paese d’origine – ha annotato il quotidiano della City – dopo la lunga espansione numerica in termini di caffetterie in tutto il mondo. Il gruppo Usa ha raggiunto 30.000 caffetterie a livello globale. Una attenzione che ha innervosito gli investitori, che si domandavano quando la società sarebbe tornata a guardare alla crescita nel suo mercato domestico. Segnali positivi, in questo senso, sono arrivati dagli ultimi dati finanziari che hanno mostrato la maggior crescita americana delle vendite comparabili da cinque periodi a questa parte: sintomo che il gruppo ha trovato nuovi driver di crescita, e si auspica che anche le consegne siano di traino.
Altre iniziative intraprese per crescere sono il lancio di nuovi prodotti, e i nuovi format di negozi come quello aperto a Milano.
Repubblica.it