Si torna a parlare dell’abolizione del numero chiuso a Medicina, proprio nei giorni in cui la commissione cultura alla Camera esamina la legge di Bilancio: fu proprio durante l’approvazione della legge da parte del Consiglio dei ministri che per la prima volta il governo scrisse nel verbale «abolizione del numero chiuso». Questa volta a riprendere l’argomento è nientemeno che il presidente della Commissione Cultura, il grillino Luigi Gallo che parla di «superamento del numero chiuso» come una delle priorità del programma da realizzare «in dodici massimo ventiquattro mesi». Sul come, Gallo è più vago. Intanto rilancia l’aumento delle borse per gli specializzanti che saranno 900 in più l’anno prossimo, aiutando così «a cancellare il numero chiuso in uscita» da Medicina. In realtà ne servirebbero almeno di 2-3mila in più per garantire l’accesso alla specializzazione a tutti i laureati di Medicina, ma certamente c’è la questione dei costi.
Gallo sembra puntare molto sui Mooc «come ad Harvard e Yale», spiega nel video, per aumentare i laureati. «Siamo ultimi per numero di laureati in Europa davanti alla Bulgaria», peccato che sia la Romania, ma il concetto è questo. Va detto che l’influenza dei Mooc sull’aumento della partecipazione al sistema universitario è nei paesi anglosassoni molto ridimensionato: nonostante l’inglese sia una lingua franca usata in tutto il mondo, nelle grandi università i Mooc vengono usati soltanto come strumenti di approfondimento per gli studenti che seguono i corsi già presso quella università. In Italia la tendenza è la stessa.
Quanto alla questione del numero chiuso, Gallo è generico. Oltre al non meglio precisato superamento, anticipa che il ministero dell’Istruzione sta «rivedendo l’impianto dei test», già per l’anno prossimo. Sulle quattro proposte di legge presentate per l’abolizione dei test, Gallo non si sbilancia: l’importante è trovare una soluzione che metta tutti d’accordo.
Corriere.it