Non si ferma il tracollo del Bitcoin e di tutte le principali criptovalute. Dopo avere sfondato ieri la soglia dei 5000 dollari, in mattinata la moneta digitale arriva a toccare i 4213 dollari, ritrovando i minimi di settembre 2017, perdendo oltre 15 punti nell’arco delle ultime 24 ore e poi riguadagnando solo lievemente terreno nel pomeriggio. Non va meglio alle altre valute. Il passivo è molto pesante anche per Ethereum, che viaggia verso i 120 dollari con un calo giornaliero del 20%.Il massiccio sell-off, partito già la scorsa settimana dopo che per molti mesi il Bitcoin si era mantenuto sostanzialmente stabile in una banda di oscillazione tra i 6000 e i 7000 dollari, risulta ancora più marcato se si guarda al dato da inizio anno. La principale criptovaluta, dopo i picchi di dicembre 2017, il 1 gennaio valeva circa 15 mila dollari, oggi ha perso circa il 70 % del suo valore. Ethereum, che aveva sfondato i 1000 euro, si è svalutato dell’85%.Crollo che non hanno pari nella finanza. A Piazza Affari soltanto Astaldi, società entrata in concordato il mese scorso, è riuscita a fare di peggio del Bitcoin, perdendo circa l’80%. Sullo stesso livello tra le big ci sono Carige (-77%) e Mps (-65%). Ma volendo trattare il Bitcoin come una commodity rispetto a un titolo azionario il confronto è impietoso: gomma e olio di palma, tra le peggiori performer del 2018 tra le materie prime, si sono deprezzate circa rispettivamente del 35% e del 26%. Diverse le possibili spiegazioni dietro la corsa alle vendite. Secondo alcuni osservatori, a pesare dovrebbe la scissione del ‘Bitcoin Cash, clone del Bitcoin originale, con gli sviluppatori e i miner che non sono riusciti a trovare un accordo sul suo futuro, innescando quindi una sua scissione, alimentando i timori sulla prospettiva di ulteriori divisioni fra le criptovalute e quindi sul loro valore. Inoltre venerdì la Sec ha annunciato le prime sanzioni civili contro due società di ciriptovalute che non avrebbero registrato come security, cioè alla stregua di titoli azionari, le proprie Ico, le Initial Coin Offering con cui vengono “emesse” nuove valute. Airfox e Paragon Coin inc, le due società sanzionate, dovranno ciascuna pagare 250 mila dollari di sanzioni per compensare gli investitori, e sono state costrette a registrare le valute come titoli.
Repubblica.it