Le accuse alle Ong
“Scabbia, tubercolosi, meningite, Hiv, questo il variegato elenco di malattie infettive portate dai migranti soccorsi dalla Aquarius che non avrebbe smaltito come rifiuti pericolosi gli indumenti dismessi e i materiali utilizzati a bordo per il primo soccorso delle persone”, queste le accuse secondo l’inchiesta della procura di Catania. In 44 sbarchi, negli ultimi due anni e mezzo, secondo il procuratore Zuccaro, sarebbero state smaltite illecitamente 24 tonnellate di rifiuti pericolosi, con un risparmio di costi di 460.000 euro, cifra per la quale è stata sequestrata la Aquarius. Ventiquattro le persone indagate che “avrebbero avuto la consapevolezza della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio”. E tra questi tutti i capimissione di Msf che si sono avvicendati alla guida degli equipaggi.
Salvini twitta, Msf replica
“Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #Portichiusi”, il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Msf risponde gridando alla criminalizzazione dell’azione medico-umanitaria in mare. “Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti diuomini – è la dura replica – ora veniamo accusati di far parte di un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l’estremo inquietante e strumentale tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare”, dice Karline Klejer, responsabile delle emergenze per Msf.
Le accuse: capitani non comunicavano categoria rifiuti
Il compendio indiziario a carico dei 24 indagati è stato acquisito dalla guardia di finanza attraverso l’effettuazione di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e video, nonché l’analisi di documentazione marittima, sanitaria e commerciale relativa ai citati sbarchi e gli scali tecnici delle navi Ong produttrici di rifiuti da cui sarebbe emerso che, in occasione degli sbarchi, il comandante della Aquarius e quello della Vos Prudence, altra nave utilizzata e poi dismessa da Msf, non avrebbero trasmesso all’autorità marittima l’indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti speciali da smaltire.
Ecco chi sono i 24 indagati dalla procura di Catania con l’accusa di aver scaricato dalle navi di Msf rifiuti pericolosi: Francesco Giannino, agente marittimo intermediario tra l’altro, dei rapporti commerciali tra Msf e le imprese incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo operanti in vari porti d’Italia. Giovanni Ivan Romeo, rappresentante sub-agente della società di Giannino. L’Ong Msf, quale produttrice dei rifiuti oggetto del traffico illecito. In particolare, per il delitto di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” commesso a loro vantaggio, sono indagati Michele Trainiti, vice capo missione Italia di Msf Belgio; Cristina Lomi, vice coordinatrice nazionale addetta all’approvvigionamento della Missione Italia; Marco Ottaviano, Logbase e Liaison Officer Msf; Evgenii Talanin, russo, comandante della nave Aquarius; Oleksandr Yurchenko, ucraino, primo Ufficiale di coperta dell’Aquarius; Aloys Vimard, francese, e Marcella Kraaij, olandese, entrambi coordinatori del progetto Sar Aquarius di Msf Olanda; Joachim Tih, tedesco, coordinatore logistico del progetto Sar dell’Aquarius; Martinus Taminiau, olandese, delegato alla logistica a bordo dell’Aquarius; Nicholas Romaniuk, britannico, coordinatore di progetto Sar a bordo della nave Aquarius.
Alessandra Zinti, Repubblica.it