Via libera dal Senato al dl Sicurezza. Palazzo Madama ha votato la questione di fiducia posta dal governo sul maxi emendamento sostitutivo del decreto: i sì sono stati 163, 59 i no e 19 gli astenuti. A favore hanno votato i senatori della maggioranza M5S-Lega, contro il Pd, Leu, Autonomie. Fratelli d’Italia si è astenuto mentre Forza Italia non ha partecipato alla votazione. Quattro senatori M5S (De Falco, Fattori, Mantero, Nugnes) avevano preannunciato che si sarebbero allontanati dall’aula al momento del voto e non hanno partecipato alla votazione. Assente al momento del voto anche la senatrice Virginia La Mura.
“Decreto Sicurezza e Immigrazione, ore 12.19, il Senato approva!!! #DecretoSalvini, giornata storica!“, ha esultato via Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera, il cui esito potrebbe avere risvolti inaspettati. Nei giorni scorsi infatti il dl sicurezza è finito al centro del braccio di ferro tuttora in corso tra Lega e M5S sulla prescrizione. Vertici M5S avrebbero fatto trapelare che se slitta il ddl anticorruzione, calendarizzato alla Camera il 12 novembre, non verrà votato nemmeno il decreto sicurezza. Tuttavia oggi Salvini ha assicurato: “Il governo non è assolutamente a rischio“. “Si rassegnino gli sciacalli, questo governo continuerà a lavorare per cinque anni”, ha ribadito il vicepremier. Dal canto suo il collega Luigi Di Maio si è detto “sicuro che sulla prescrizione raggiungeremo il miglior accordo possibile per gli italiani”. Però, riferiscono fonti di governo 5 Stelle all’Adnkronos, l’intesa sulla prescrizione “al momento non c’è”.
Sui senatori dissidenti i probiviri M5S hanno avviato un’istruttoria. “In qualità di capogruppo ho segnalato ai probiviri il comportamento tenuto in Aula dai senatori Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura, che hanno avviato un’istruttoria nei loro confronti” ha annunciato in una nota il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli. “Si tratta di un comportamento particolarmente grave visto che – ha aggiunto Patuanelli – si trattava di un voto di fiducia al governo”. A quanto apprende l’Adnkronos dai vertici pentastellati, i cinque rischiano l’espulsione.
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