In vendita dal 26 ottobre a partire da 889 euro, in sei tonalità e con display da 6.1”. Tutto quello che c’è da sapere sul terzo smartphone della linea del decennale Apple
Per l’iPhone è arrivata l’ora del XR. Il terzo modello della generazione X di Apple arriva sul mercato il 26 ottobre a partire da 889 euro. Non proprio un dispositivo low cost, ma con un costo inferiore a quello di XS (1189 euro) e XS Max (1289), cosa che rende a tutti gli effetti XR l’entry level della gamma. Attenzione, però: non si tratta dell’erede del X (titolo che spetta in realtà al XS), ma di uno smartphone che Apple ha reso veloce e colorato per accontentare un po’ tutti, visto che con i “fratelli” condivide l’hardware, presentandosi in una veste tutta nuova. A confermare le ambizioni del dispositivo è Phil Schiller, vicepresidente per il product marketing, svelando a Engadget l’origine delle sigle R e S ispirate al mondo dei bolidi da corsa.Cominciamo dal cuore. Dentro all’iPhone XR batte lo stesso processore a 7 nanometri montato sui XS: l’A12 Bionic che Apple ha sviluppato per dare maggiore potenza alla serie presentata il 12 settembre scorso. E si vede: lo abbiamo provato per cinque giorni, notando da subito che la velocità dei modelli XS c’è tutta, così come le prestazioni. Dal face ID per lo sblocco dello smartphone fino alla modalità ritratto, passando per tutte le funzioni che sfruttano il machine learning e la realtà aumentata.Foto e video: la lente smart fa per due
Neppure il comparto fotografico delude. Una sola fotocamera al posto della doppia rendono l’XR unico nel panorama X, ma anche qui per Apple non si tratta di guardare indietro: la fotocamera posteriore, con obiettivo grandangolare, resta da 12 Megapixel (apertura f/1.8) e rinuncia solo allo zoom ottico 2x, che ritroviamo invece su XS e XS Max, mantenendo gli stessi effetti. Come il “bokeh” per controllare lo sfondo dando profondità ai ritratti. Abbiamo provato a scattarne diversi per confrontarli con le nature morte. Il risultato è che a malapena ci si accorge che l’intelligenza artificiale del XR è allenata per riconoscere i volti e non oggetti o animali. La qualità delle immagini resta alta anche negli scatti in piena luce, inquadrando oggetti inanimati e panorami, fino nei dettagli.
Un po’ diverso il discorso in condizioni di scarsa luminosità: al buio o in ombra la stessa foto scattata con iPhone XR perde qualcosa in definizione rispetto a quella fatta con XS. Va detto, comunque, che la tecnologia Smart HDR (già su tutti gli iPhone XS) aiuta a meglio definire l’effetto luce-ombra e la velocità di messa a fuoco permette di fotografare davvero in un lampo.
La registrazione di video in 4K e HD 1080p, oltre al supporto Animoji e Memoji – vanno a completare le prestazioni del XR, smartphone che sembra pensato su misura per chi posta al volo Storie e selfie.
Lo sblocco vanta il sistema di autenticazione facciale più sicuro, grazie alla mappatura tridimensionale del volto, e che in effetti non ci ha mai tradito nei vari tentativi fatti, con e senza occhiali (con lenti da vista e da sole).
La fotocamera frontale da 7 Megapixel, con TrueDepth, è la stessa della gamma X, con sensore 3D per sbloccare il telefono e giocare con la realtà aumentata. Il software non è da meno: la modalità “Illuminazione ritratto” permette di giocare con la luce come in un vero studio fotografico e lo sfondo nero dell’effetto “Teatro” regala risultati che finora erano possibili solo con l’uso di photo editor come Photoshop.
Una carica no stop: merito della batteria
Tra una chat, un film scaricato su Netflix e le email di lavoro, il nostro iPhone XR non ha sofferto più degli altri in uso. Anzi, la durata quotidiana della batteria da 2.942 mAh ci ha garantito quasi un’ora di carica in più rispetto al XS, nonostante l’uso massiccio, senza quasi mai staccare dalla Rete. Il caricatore resta però quello di sempre, con una capacità limitata rispetto alla ricarica rapida di cui in realtà tutti gli iPhone X sono dotati.
Il XR è impermeabile, con certificato IP67 (1 metro di profondità, fino a 30 minuti) e il vetro a 7 strati di verniciatura – nonostante la sua allure – resiste agli schizzi d’acqua cui lo abbiamo sottoposto, e promette di farlo persino con tè e caffè caldi. Cosa che convince a lasciare in vista lo chassis, da coprire al massimo con una cover trasparente che non mortifichi il colore, qualsiasi esso sia. Saranno comunque gli utenti della Mela a decretare il successo del ventaglio cromatico, che nella storia dell’iPhone ha precedenti solo nel 5c. Il rosso sportivo che abbiamo provato su strada, dinamico e chic, dai preordini risulta il più apprezzato in Italia, ma dovrà comunque vedersela con il giallo, il più ambito tra Usa e Uk, insieme al più originale corallo.
Per quanto riguarda le gesture, XR mantiene le stesse che hanno segnato l’evoluzione dell’iPhone, dal X in poi: basta un tap per riattivare il dispositivo e si può scorrere verso l’alto per accedere alla schermata Home o verso il basso per far apparire le notifiche e il Centro di Controllo.
iPhone XR monta una NanoSIM e prevede una eSIM digitale, che però tra gli operatori italiani è prevista solo da Vodafone, esclusivamente per Apple Watch 4. Ma il DualSIM resta appannaggio del solo mercato cinese. La connettività LTE è basata sulla stessa configurazione dell’iPhone X, con supporto 4G LTE, a differenza dei XS che possono vantare una comparto potenziato.
iPhone XR è disponibile nei modelli da 64GB, 128GB – la capienza più ambita e interessante perché non prevista per gli iPhone XS – e 256GB. Le consegne, fa sapere Apple, dovrebbero partire da subito. Con un andamento che potrebbe dimostrarsi più stabile rispetto a quello di XS e XS Max, soprattutto se è vero che – come anticipato dall’analista Ming-Chi Kuo – nei primi giorni di preordini la richiesta è risultata inferiore ai suoi “fratelli” XS e XS Max, ma superiore a quella di iPhone 8 e 8Plus.
Gaia Scorza Barcellona, Repubblica