Il giorno dopo la decisione del Collegio di Garanzia dello sport che ha stabilito inammissibili i ricorsi presentati da alcuni club per riportare la serie B a 22 squadre, l’ex ministro e attualmente presidente del collegio, Franco Frattini, ammette la spaccatura tra i giudici che ha portato a confermare il campionato cadetto a 19 squadre. “Per la prima volta nella mia carriera di giudice c’è una spaccatura nel collegio, con il presidente che vota contro. Non era mai successo e me ne dispiaccio, ma sono le regole del giudizio. C’è stata una divergenza, ho ovviamente sperato il rinvio della Camera di consiglio, che era destinato a comporre la frattura, però la frattura non si poteva ricomporre. Sono dispiaciuto, non deluso o adirato. Dimettermi? E’ un ragionamento che non riguarda l’oggi: l’oggi è un dispiacere per l’esito del voto, lasciare è un’altra questione”.
SBARRAMENTO SI, SBARRAMENTO NO – “Quando mi sono reso conto che il tentativo non poteva portare a una ricomposizione sulla linea che io ritenevo preferibile, cioè la Serie B a 22 squadre, ho ritenuto di metterla ai voti, come si fa in tutti i tribunali – prosegue Frattini -. I giudici sono cinque, in numero dispari, proprio perché venga presa una decisione. A quel punto era superfluo ragionare sui nomi delle tre squadre che potevano essere ammesse. La decisione era su sbarramento sì o sbarramento no: io ritenevo che non si potesse fare, ho tentato di prendere un po’ di tempo, perché i colleghi riflettessero. La riflessione non ha portato a conclusioni, ha portato invece a questa decisione che francamente non condivido”.
SERVIVA GIUSTIZIA SPORTIVA – Frattini cita precedenti sentenze del Collegio che confortano la sua opinione, contro la decisione presa a maggioranza che la materia in questione dovesse essere trattata dalla giustizia sportiva della Federcalcio, e non da un organo esterni. “Evidentemente noi abbiamo precedenti anche abbondanti, perché la possibilità di impugnare davanti al Collegio di garanzia c’è. Nel caso della danza sportiva abbiamo detto che si doveva ricorrere davanti alla giustizia endofederale – ammette Frattini – ma ci sono altri casi, tipo il famoso caso Novara del 2014, il caso Juve Stabia, in cui decidemmo che ricorsi contro il cambio delle Norme Federali erano ammissibili direttamente davanti al Collegio di garanzia. Abbiamo precedenti dell’uno e dell’altro senso”. Ma la dinamica interna al Collegio ha dato torto al suo presidente, alla fine: “Abbiamo ragionato su queste ipotesi e a quel punto ho messo ai voti la decisione”.
UDIENZA TFN SU BLOCCO RIPESCAGGI RINVIATA AL 28/9 – Riparte dal Tribunale federale nazionale della Figc la battaglia dei club che ambiscono al ripescaggio in Serie B. All’apertura dell’udienza sul ricorso del Catania, il Tfn ha disposto il rinvio della discussione al 28 settembre in modo da accorpare tutti i ricorsi delle altre società coinvolte e che in queste ore hanno deciso di seguire la strada del club etneo.
Repubblica.it