(di Cesare Lanza per LaVerità) Scommettiamo che la Roma non potrà primeggiare in campionato, se i suoi vertici non cambieranno mentalità, durante il mercato? Mi hanno chiamato alcuni tifosi, furibondi o avviliti per la sconfitta a Milano della loro squadra del cuore, per sollecitarmi opinioni chiare e crude. La Roma mi è molto cara perché, nei remoti anni Sessanta, al mio esordio in giornalismo al Corriere dello Sport, mi fu affidato il compito di seguirne ogni giorno gli allenamenti e le vicende, grandi e minime. Era una Rometta, e così la chiamavo, facendo incazzare il presidente, Franco Evangelisti. Era allenata dal leggendario Oronzo Pugliese, i giocatori volenterosi ma modesti, però il capitano era un vero campione, Giacomino Losi, e c’era il giovanissimo Fabio Capello. Per me, ricordi emozionanti, indimenticabili. Un parere, senza sentimentalismi, sulla Roma di oggi? Basta guardare la realtà. Non puoi avere grandi ambizioni, se vendi puntualmente, per far cassa, i campioni più forti: dopo Mohamed Salah, quest’anno Alisson Becker, Radja Nainggolan e Kevin Strootman. Il proprietario, James Pallotta, è un finanziere interessato quasi esclusivamente al business del nuovo stadio (e chissà se mai si farà). E gli acquisti? Pastore è sgonfio, Nzonzi sarebbe discreto, ma è di una lentezza micidiale, ha firmato lui la sconfitta di Milano. Infine, per vincere, dovresti puntare suun grandissimo allenatore (che però costerebbe ed esigerebbe l’acquisto di giocatori importanti). Con tutto il rispetto per Eusebio Di Francesco, siamo lontani dalla statura di Max Allegri, Antonio Conte, Carlo Ancelotti. Conclusione? Gli amici romanisti riducano le loro aspettative!