di Cesare Lanza per LaVerità
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Didier Deschamps
Ha vinto il campionato del mondo da giocatore nel 1998 e, vent’anni dopo, fa il bis come allenatore, a Mosca. Con meriti notevoli: ha escluso calciatori importanti, ha reinventato Pogba, ha lanciato Pavard e valorizzato Mbappé. E, soprattutto, si è imposto con una tattica scaltra, all’italiana: squadra prudente, pronta a scatenarsi nelle ripartenze con i campioni più veloci.
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Jean Claude Juncker
Il presidente della Commissione europea è nel mirino della stampa internazionale: al vertice della Nato barcollava, sembrava ubriaco fradicio. Fake news? Sono arrivate molte smentite. Si dice che l’avvocato lussemburghese soffra di sciatica. La Verità tuttavia ha elencato numerosi e curiosi precedenti. Da parte di Juncker ci si aspetta un chiarimento serio e credibile.
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Kolinda Grabar-Kitarović
Avevo pronosticato la Croazia vincente, invece è stata sconfitta dalla Francia. Innegabile che la finale sia stata decisa dagli episodi. La Croazia, sfigatissima, si è fatta male da sola, con un’autorete e un rigore accidentale. Ma ha dominato con il bel gioco. Simbolo di classe ed eleganza, la presidentessa Kotinda Grabar-Kitarovic. Sexy e sportiva.
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Albano Carrisi
È dovunque: ospitate, copertine, interviste e duetti con Romina appiccicata. Ma questa love story triangolare – Al Bano, la Power e Loredana Lecciso sta davvero stufando. Il gossip va bene, ma i sentimenti dove sono? Un buon colpo di scena sarebbe una terza figura femminile, per Al (seduttore però poco credibile). O anche un antagonista del cantante…
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Vladimir Putin
Mai la Russia si era tanto aperta al mondo, come in occasione dei Mondiali. Per il leader un successo internazionale spettacolare. Tutto organizzato perfettamente, tutto diverte, tutto privo di problemi. Neutralizzate le preoccupanti minacce terroristiche. Grazie al vertice con Donald Trump, Putin cpnferma la sua qualità tattica e strategica. E il consenso cresce.
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Tito Boeri
Il presidente dell’Inps si è messo in una posizione scomoda: più che manager fa il politico. Designato a suo tempo da Renzi, scaglia frecce avvelenate al governo. E le voci corrono: inizialmente Boeri non era stato tirato in ballo sul sospetto complotto. Perché ha reagito così? La prima gallina che canta ha fatto l’uovo.