Torna l’ottimismo sulle Borse, listini in rialzo

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Tokyo ha guadagnato l’1,85% sulla speranza che la spirale tra Usa e Cina sui dazi sia giunta al suo limite. Bene il comparto tecnologico, Nasdaq a nuovi record. Sterlina in calo, per Trump il piano su Brexit uccide la prospettiva di un accordo bilaterale

I listini azionari sono bene intonati nonostante non si plachino i venti di guerra commerciale in giro per il globo e anzi la Cina mostri un surplus record verso gli Usa, probabilmente spiegato proprio da un anticipo degli ordini in vista di tempi peggiori. Pechino non ha voluto rispondere alle nuove minacce di tariffe aggiuntive arrivate da Donald Trump in settimana e gli analisti hanno voluto interpretare questo segnale come un auspicio che la spirale si possa interrompere; non a caso, le azioni asiatiche sono indirizzate – nota Bloomberg – alla prima chiusura settimanale positiva sulle ultime cinque. I listini Ue sono in rialzo con Milano che sale dello 0,31%, Parigi aggiunge lo 0,48%, Londra lo 0,75% e Francoforte lo 0,63%.

La Borsa di Tokyo ha finito l’ultima seduta della settimana in netto rialzo, sostenuta dall’ottimismo sul settore tecnologico al Nasdaq: il Nikkei ha aggiunto l’1,85% a quota 22.597,35. Le azioni esportatrici beneficiano come sempre dello yen debole: la divisa nipponica si assesta sui minimi in sei mesi sul dollaro, a quota 112,50. Il rinnovato ottimismo, anche in vista dei conti trimestrali, aveva spinto ieri sera Wall Street, con il Dow Jones positivo dello 0,91% in chiusura e il Nasdaq a un nuovo record (+1,39%).

Sul mercato valutario le quotazioni dell’euro sono ancora in lieve discesa in scia all’ulteriore rafforzamento del dollaro: alle prime battute la moneta unica cede a 1,1657 dollari (1,1676 ieri sera a New York) mentre nei confronti dello yen passa di mano a 131,12. Soffre la sterlina, a 1,3165 dollari, dopo che Trump ha avvisato la premier britannica May che il piano di Brexit morbida può “uccidere” ogni possibile trattato commerciale bilaterale tra i due Paesi. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è stabile in area 230 punti base con il rendimento del decennale italiano poco sopra il 2,6%.

In Giappone la produzione industriale ha segnato a giugno un calo dello 0,2% rispetto a maggio. Si tratta della lettura finale che conferma la stima preliminare. Su base annua, quindi nei confronti di giugno 2017, la produzione industriale è salita del 4,2%. Negli Usa parte la stagione delle trimestrali finanziarie, mentre dal fronte macro si aspettano la lettura preliminare della fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan e l’indice dei prezzi all’import.

Il prezzo dell’oro resta debole sui mercati asiatici e si appresta a chiudere la settimana in calo schiacciato dall’apprezzamento del dollaro. Sui mercati asiatici il lingotto con consegna immediata cede ancora uno 0,2% a 1.245 dollari l’oncia. Anche le quotazioni del petrolio sono ancora in lieve discesa con i contratti sul greggio Wti con scadenza ad agosto che sul mercato after hour di New York cedono ancora 4 centesimi a 70,26 dollari al barile. Più netta la discesa del Brent (-37 centesimi) a 74,08 dollari al barile. Ad incidere sul calo la riapertura dei terminal in Libia.

Raffaele Ricciardi, Repubblica.it