Secondo il Wall Street Journal Washington starebbe pensando a nuove restrizioni sul settore tecnologico. La lira turca sale dopo il successo elettorale di Erdogan
Le Borse europee ripartono in calo, appesantite ancora una volta dalle nuove tensioni commerciali che si profilano all’orizzonte. Milano cede l’1,24%, Londra arretra dello 0,83%, Francoforte dello ‘1,01% e Parigi perde lo 0,75% .Secondo il Wall Street Journal il presidente americano Donald Trump starebbe pensando di introdurre nuove restrizioni commerciali nei confronti della Cina, per impedire alle sue aziende di investire nei settori tecnologici Usa e per bloccare le esportazioni verso Pechino. Il tutto mentre la Cina ha deciso di tagliare le riserve delle banche presso la banca centrale del Paese, liberando così 100 miliardi di dollari destinati all’economia del Paese. I primi a pagare il conto della possibile decisione Usa sono stati i listini asiatici con Tokyo che ha archiviato la seduta in calo dello 0,79%.
Sulla sponda valutaria l’euro parte in calo, la moneta unica europea passa di mano a 1,1646 contro il dollaro (1,1662 venerdì sera). Nei confronti dello yen la divisa europea è a 127,57. Il successo alle elezioni di Recep Tayyip Erdogan dà un po’ di linfa alla lira turca che in mattinata guadagna oltre due punti percentuali sul dollaro e si attesta 0,218. In rialzo lo spread. Il differenziale Btp/Bund è segna 242 punti contro i 235 della chiusura di venerdì, con il rendimento del titolo decennale italiano sale a 2,74%.
Pochi gli eventi in agenda. Sul fronte macroeconomico l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, è calato a giugno a 101,8 da 102,3 di maggio, attestandosi al livello più basso da oltre un anno a causa dei timori per l’impatto di una guerra commerciale. Nel pomeriggio attesi invece i dati sulle vendite di case nuove a maggio negli Usa. Ecco tutti gli appuntamenti di oggi e le previsioni
In calo infine il petrolio, con i contratti sul greggio Wti con scadenza ad agosto che cedono 26 centesimi a 68,32 dollari al barile. In calo più netto il Brent che cede 1,81 dollari al 73,74 dollari al barile. L’oro resta vicino ai minimi da sei mesi: il lingotto cede lo 0,3% e passa di mano a 1.267 dollari l’oncia.
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