Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha annunciato di aver convocato una riunione informale con Italia, Grecia, Spagna, Malta, Germania, Francia, Bulgaria e Austria prima del summit Ue del 28 e 29 giugno. Intanto il cancelliere austriaco Kurz vede le autorità bavaresi (ostili a Merkel) e domani Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha annunciato di aver convocato una riunione informale per domenica sulle questioni dell’immigrazione e dell’asilo. All’incontro parteciperanno alcuni capi di Stato e di governo degli Stati membri “interessati a trovare soluzioni europee” prima del Vertice del 28 e 29 giugno. Sono otto i leader dei Paesi che prenderanno parte alla riunione informale su migranti e asilo convocata dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker domenica a Bruxelles: si tratta di Italia, Grecia, Spagna, Malta, Germania, Francia, Bulgaria e Austria.
Il mini-vertice dovrebbe essere dedicato in particolare alla questione dei movimenti secondari, ovvero gli spostamenti dei richiedenti asilo tra i vari stati della Ue. Nel loro incontro di ieri a Meseberg, la cancelliera Merkel e il presidente francese, Emmanuel Macron, hanno rigettato decisioni unilaterali e affermato la necessità di accordi bilaterali per facilitare il trasferimento dei richiedenti asilo nei paesi di primo ingresso. La Francia lavorerà con Merkel affinchè “quelli che sono registrati nel primo paese della zona Schengen possano essere ripresi il più presto possibile nel paese in cui sono stati registrati”, ha detto Macron.
Minivertice anche dei leader dei Paesi di Visegrad, cioè Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, ed il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, convocato per domani a Budapest sul dossier migrazione e asilo. Kurz intanto oggi a Linz ha tenuto un consiglio dei ministri collegiale con il governo del Land tedesco bavarese, guidato dalla Csu, che si oppone alle politiche migratorie di Merkel. “C’è il rischio di una catastrofe migratoria “simile a quella del 2015” se l’Europa non riuscirà a sviluppare una risposta comune sul tema, è stato l’allarme lanciato dal cancelliere austriaco, “non possiamo aspettare che il disastro sia simile a quello del 2015”, ha affermato il cancelliere a margine dell’appuntamento. Il leader del governo nero-blu, alleato con l’estrema destra della Fpoe, ha puntato l’attenzione su una “nuova dinamica a livello europeo, ancora una volta una grande opportunità per l’Ue perchè si muova finalmente”.
Kurz vorrebbe mettere il tema dei migranti al centro del semestre di presidenza europea che toccherà all’Austria dal 1 luglio. Domani il premier austriaco si incontrerà a Budapest con i Paesi del gruppo Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia), ostili al sistema delle quote. Da parte sua, il presidente bavarese, Markus Soeder, ha sottolineato che Monaco e Vienna condividano “una posizione e uno spirito comune” sulla questione. Del resto, ha aggiunto Kurz, con una chiara stoccata alla cancelliera Angela Merkel, “coloro che hanno aperto i confini del 2015 sono responsabili per il fatto che abbiamo controlli alle frontiere tra Austria e Bavaria, tra Austria e Ungheria e Austria e Italia e la situazione potrebbe peggiorare ancora”. C’è una forte tensione tra la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, leader della Csu bavarese e fautore della linea dura sui migranti. Quest’ultimo le ha intimato di trovare entro fine giugno un accordo con gli altri partner Ue, altrimenti Berlino ricomincerà a respingere in maniera sistematica i migranti alla frontiera.
Repubblica.it