Sfumata la possibilità di un “contratto di governo” sia con il Pd, dopo il no di Matteo Renzi, sia con la Lega, Luigi Di Maio, nel corso di una diretta video postata su Fb, rilancia l’ipotesi di tornare al voto subito, a giugno. Per il leader del M5S, che lancia la sfida a Matteo Salvini per andare a chiedere insieme elezioni a giugno, non c’è bisogno di inserire nella legge elettorale il ballottaggio perché le nuove consultazioni lo sarebbero di fatto. Ma andare alle urne a giugno è possibile? I tempi ci sarebbero, sono però davvero strettissimi.
L’ipotesi più ragionevole, se si decidesse di tornare alle urne subito, sarebbe quella di accorpare le elezioni politiche al secondo turno delle amministrative previsto il 24 giugno. La finestra perché questa opzione sia possibile si chiuderà tra una manciata di giorni, il 9 maggio.
Il tempo minimo in Italia per indire le elezioni politiche è infatti di un mese e mezzo dal momento che il decreto del presidente della Repubblica con il quale si stabilisce la data del voto deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entro il 45esimo giorno antecedente a quello delle consultazioni.
Nel giro di pochi giorni dunque bisognerebbe compiere tutti i passaggi: dallo scioglimento delle Camere all’approvazione del decreto del presidente della Repubblica da parte del Consiglio dei ministri fino alla pubblicazione appunto dello stesso sulla Gazzetta ufficiale.
Una corsa contro il tempo soprattutto considerando anche la necessità di organizzare il voto all’estero. Più semplice sarebbe l’ipotesi di un governo ponte per tornare alle urne in autunno. Ma questa sarebbe tutta un’altra storia.
Adnkronos