di Cesare Lanza per LaVerità
Sebastian Vettel
I risultati del weekend sportivo determinano spesso il saliscendi. II secondo trionfo (consecutivo) della Ferrari porta alle stelle il campione di Formula uno. L’incauto Kimi Räikkönen in un pit stop fracassa tibia e perone a un meccanico. Ma Vettel da un dispiacere al leader della Mercedes. E si illuminano le prospettive per le rosse, di nuovo dominanti.
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Marc Màrquez
Il «cattivo» della domenica è invece Marc, autore dell’ennesima pericolosa scorrettezza, questa volta ai danni di Valentino Rossi, che giustamente non lo sopporta più. Con una poco apprezzabile faccia tosta, Mare prova a scusarsi: Valentino lo caccia, con il suo carattere schietto (Vale non è mai ipocrita). Dice che Màrquez è un pericolo e non si sente tutelato dai direttori di gara.
Ciro Immobile
La grande stagione di Ciro prosegue senza pause, ogni volta fa gol 3 vince la sfida di giornata. Batterà ogni record? In settimana la Lazio – che ormai è la sua patria, dopo alcune esperienze poco felici – è attesa da due cruciali appuntamenti: a Salisburgo, la gara di ritorno di Europa League; in campionato, il derby con la Roma (le due eterne rivali sono a pari punti).
James Pallotta
Può, un club italiano, conquistare successi importanti, con proprietà e presidente lontani migliaia di chilometri? Il riferimento è alla Roma e al suo presidente americano, interessato soprattutto al business del nuovo stadio. Ma la riflessione si allarga all’Inter e al Milan in mano ai cinesi. Pallotta, sempre assente, è presente solo per cedere i giocatori migliori.
Stefano Pioli
Dopo la tragica morte di Astori, la Fiorentina colleziona (finora) sei vittorie consecutive. L’ultima, prestigiosa, sul campo della Roma, favoritissima. Sparite le divisioni cittadine: tornano compatte la proprietà, la tifoseria, la guida tecnica. Di Pioli si sapeva che è un buon allenatore. Forse decisiva la reazione psicologica alla scomparsa del capitano.
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Max Allegri
Severità esagerata, diranno i tifosi: lo squadrone juventino si appresta probabilmente a vincere il settimo scudetto consecutivo (quarto per Allegri) e un’altra Coppa Italia. Ma vince senza brillare: perfino a Benevento incassa due gol dall’ultima in classifica. E in Champions, il traguardo più ambito, il Real Madrid lo ha preso a pallonate.