Il dossier di Airport Council International. Lo scalo di New York fuori dai primi 20. Dubai al vertice per i soli transiti internazionali. Il boom di Nuova Delhi
Il centro di gravità si sposta sempre più a Est, tra Cina e India. Gli Stati Uniti, pur importanti, vacillano di fronte all’avanzata asiatica, tanto che un’istituzione nell’aviazione — il «John F. Kennedy International Airport» di New York — scivola fuori dalla top 20 globale. È questa la fotografia che emerge dall’ultimo dossier dell’Airport Council International (ACI), l’associazione che riunisce 1.202 scali in ogni angolo del mondo. Presi i 20 aeroporti più affollati il traffico complessivo è cresciuto del 5,2% nel 2017, quasi 1,5 miliardi di passeggeri sono transitati nei loro terminal, pari al 17% del traffico complessivo.
Lo scalo di Atlanta, negli Usa, resta il più affollato del mondo con 103,9 milioni di persone. Questo, fa notare il documento dell’ACI, «grazie al fatto che l’aeroporto è a non più di due ore di volo dall’80% della popolazione americana». Ma è una cifra in calo dello 0,3% rispetto al 2016. Si avvicina, al secondo posto, Pechino con 95,8 milioni di transiti (+1,5%) seguita da Dubai (88,2 milioni, +5,5%) che si posiziona al terzo gradino grazie alla sua collocazione geografica e alla rete della compagnia Emirates. Non a caso proprio Dubai, se si va a vedere la sola voce del «traffico internazionale», batte tutti con 87,7 milioni. Tokyo, al quarto posto, nel 2017 ha superato Los Angeles. Nessun impianto italiano compare nella top 20, mentre il primo europeo è quello di Londra Heathrow (7° gradino, come nel 2016).
Nella classifica è notevole il balzo di Nuova Delhi, India, che passa dal 22° al 16° posto (63,45 milioni), confermandosi anche l’aeroporto con la crescita più evidente (+14,1%) tra le prime venti. Negli incrementi segue lo scalo di Guangzhou, in Cina, che registra +10,3% con 65,9 milioni di transiti e un balzo dal 15° al 13° posto. «Secondo le nostre stime la richiesta cinese di trasporto aereo la porterà ad aggiungere tre miliardi di passeggeri entro il 2040», spiegano da ACI. «Mentre il mercato indiano entro il 2020 dovrebbe diventare il terzo più importante dopo Usa e Cina». A leggere nel dossier di ACI si scopre anche che in Cina l’aeroporto di Tianjin ha incrementato del 25% i suoi passeggeri, Nanchino del 15,5% e Xian del 13%. In India Calcutta marca +27%, Hyderabad +20 e Bangalore +13%.
Secondo le previsioni dell’International Air Transport Association (IATA). il mercato dell’Asia-Pacifico avrà 3,5 miliardi di viaggiatori entro il 2036. Motivo per cui secondo le stime della società specializzata Centre for Aviation Capa «entro il 2069 verranno spesi oltre mille miliardi di dollari soltanto per gli interventi di espansione, di cui la metà in Asia». La sola Cina prevede di inaugurare nei prossimi anni fino a 80 nuovi aeroporti. Nel 2019 Pechino dovrebbe inaugurare lo scalo da 12,9 miliardi di dollari. Più a sud, l’impianto principale di Bangkok, in Thailandia, sarà rinnovato nei prossimi tre anni per 3,7 miliardi di dollari. Mentre a Incheon, Corea del Sud, il secondo terminal costerà 4,6 miliardi di dollari.
Leonard Berberi, il Corriere della Sera