I sindacati benedicono l’ingresso della Cassa, che avrà fino al 5%
“Cdp deciderà ciò che vuole. In assemblea si contano i voti, vediamo che succederà in assemblea”. Lo ha detto il vicepresidente di Telecom, Franco Bernabè, parlando con i giornalisti a margine dei lavori del workshop Ambrosetti a Cernobbio, in risposta a chi gli chiedeva se l’ingresso di Cdp in Tim possa essere considerato una mossa ostile. Bernabè – ex ad per ben due volte della Telecom – è presente nella lista dei francesi di Vivendi per il rinnovo del consiglio.
“Ben vengano tutti gli investitori interessati”, specifica Bernabè ricalcando quanto fatto trapelare nelle scorse ore proprio da Vivendi. “Telecom è la compagnia che ha la maggiore profittabilità in Europa il che significa che, nonostante tutti i problemi che ha avuto, è solida e di grande attrattività per gli investitori”, sottolinea.
Delle mosse nell’azionariato hanno preso atto i sindacati, secondo i quali “il via libera del consiglio di Cassa Depositi Prestiti all’ingresso diretto nel capitale di Telecom, con un ruolo di garante dell’interesse nazionale e dell’integrità dell’impresa, rappresenta una prima buona notizia e potrebbe costituire il presupposto per una ritrovata stabilità della governance di Tim con risorse adeguate a sviluppare i processi digitali e di innovazione”.
I segretari generali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, Fabrizio Solari, Vito Vitale e Salvo Ugliarolo, specificano che “il male oscuro che ha pesantemente condizionato lo sviluppo di Tim a partire dalla sua privatizzazione è sostanzialmente riconducibile alla pesantezza del debito” in uno scenario “straordinariamente preoccupante con l’emersione di migliaia di esuberi potenziali e una battaglia legale per il controllo di un’azienda”.
la Repubblica