Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, deve andare a processo per abuso d’ufficio. E’ la richiesta dei sostituti procuratori generali Vincenzo Calia e Massimo Caballo, che davanti al gup Giovanna Campanile hanno ribadito la loro richiesta di rinvio a giudizio per l’ex amministratore delegato di Expo e per gli altri 7 indagati (5 persone e due società) nell’inchiesta sulla cosiddetta “Piastra dei Servizi” di Expo, in pratica l’ossatura del futuro sito espositivo. Un maxi appalto, con base d’asta di 272 milioni di euro, vinto a fine 2012 dal gruppo vicentino Mantovani con un ribasso record del 42%. Il reato di abuso d’ufficio contestato al primo cittadino milanese riguarda il capitolo del “verde” di Expo. L’appalto per la fornitura di 6 mila piante al sito Expo venne assegnato allo stesso gruppo Mantovani, già aggiudicatario del maxi appalto per la realizzazione della “Piastra”, senza il lancio di un bando di gara, ma attraverso un affidamento diretto, al prezzo di 4,3 milioni di euro. Il gruppo vicentino, secondo quanto emerso dalle indagini della Procura Generale milanese, subappaltò la commessa del “verde” a un’altra società per 1,3 milioni, incassando così una plusvalenza pari alla differenza tra i due importi. Per i rappresentanti della pubblica accusa non ci sono dubbi: Sala, hanno sottolineato in aula da quanto si è appreso (l’udienza preliminare si svolge sempre a porte chiuse), è colpevole di abuso d’ufficio perché, assegnando senza gara la fornitura del “verde”, l’allora numero uno di Expo ha violato le norme previste dal Codice degli Appalti determinando un indebito vantaggio patrimoniale al gruppo Mantovani.
ItaliaOggi