Dead Company Walking. Così potremmo definire l’Atac, l’azienda dei trasporti pubblici di Roma Capitale. Non se ne è accorta la sindaca, Virginia Raggi, e non se ne sono accorti i consiglieri comunali del M5S che, mercoledì, hanno votato la proroga dell’affidamento del servizio di trasporto pubblico ad Atac fino al 2021.
Siamo in prossimità delle elezioni nazionali e regionali nel Lazio, e la decisione di mettere a gara europea il trasporto comunale avrebbe avuto effetti negativi sulla tenuta di voto degli elettori pentastellati, tutti per la conservazione dell’attuale situazione. Ovviamente, i problemi di Atac risalgono ai decenni e alle amministrazioni passate, ma la linea di condotta della sindaca Raggi non può che peggiorare la situazione. Insomma, si persegue la stessa politica dei partiti tradizionali: non affrontare il problema e prorogare le decisioni per motivi puramente elettorali, perché a marzo ci sono le elezioni nazionali e regionali e il prossimo anno quelle europee.
Il concetto che un servizio pubblico è rivolto al pubblico e non del pubblico, non attecchisce nelle menti dell’attuale amministrazione pentastellata. La convenienza economica e la qualità del servizio dell’affidamento non sono termini presi in considerazione.
L’Atac è un’azienda morta che cammina (Dead Company Walking) ma la sindaca Raggi lo ignora.
L’Atac ai romani come l’Alitalia agli italiani. Una furbizia che è costata, e costerà cara, al contribuente (1) (2).
(1) https://www.aduc.it/
(2) https://www.aduc.it/
Primo Mastrantoni, segretario Aduc