“Siamo tutti suggestionabili e influenzabili: è il paradosso dell’irrazionale nell’era della tecnologia, che risponde a un bisogno ancora insoddisfatto, nonostante i grandi progressi della scienza, quello di controllare il futuro. In Italia, poi, tendiamo a essere superstiziosi. E se c’è chi guarda agli oroscopi con scetticismo, o come una forma di gioco collettivo, l’illusione ancora regge: nella migliore delle ipotesi sappiamo che è una sciocchezza, ma leggiamo lo stesso le previsioni per il nostro segno zodiacale”. E le nuove generazioni? “Fra i giovanissimi gli oroscopi hanno molto successo, soprattutto quelli proposti sui social e online”, assicura Cantelmi all’Adnkronos Salute, convinto che l’astrologia sia “davvero un grande affare”, che si nutre della speranza di poter controllare in qualche modo il nostro futuro.
Italiani popolo di creduloni? “Ai maghi, cartomanti e simili i nostri connazionali credono ancora: almeno 4 su 10 si fidano di indovini e chiaroveggenti, con la speranza di avere informazioni soprattutto su denaro, salute, amore e lavoro”, continua Cantelmi. Curiosamente “non c’è molta differenza di ceto sociale, o di genere. Se le donne chiedono consigli sulla vita affettiva e sentimentale e sulla salute, gli uomini si concentrano su denaro, affari e lavoro”. E non si tratta solo di persone semplici e ingenue: “Professionisti della finanza e persone di potere si affidano da anni con discrezione ai servigi di maghi e indovini”, dice lo psichiatra.
“Il mio consiglio – suggerisce – è quello di provare con un proposito per il nuovo anno: non guardiamo l’oroscopo del 2018. Anche perché c’è un fenomeno in psicologia, quello della profezia che si autoavvera. Se veniamo suggestionati, alla fine ci condizioniamo e senza accorgerci facciamo realizzare il vaticinio che ci aveva tanto colpito. Meglio evitare, dunque. Fosse per me – conclude Cantelmi – gli oroscopi sarebbero da abolire”.
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